Economia
I congedi straordinari e lo smart working per i genitori
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-08-26
La priorità è mettere i genitori nelle condizioni di poter rimanere a casa con i figli minori di 14 anni se necessario. Ma serve una rete di salvataggio per questi genitori: il ricorso allo smart working in forma semplificata è stato esteso solo fino al 15 ottobre, mentre il diritto allo smart working per i lavoratori genitori con almeno un figlio minore di 14 anni, previsto dal decreto Rilancio, vale fino al 14 settembre, giorno di riapertura delle scuole
Ci saranno ancora congedi straordinari e smart working per i genitori costretti a rimanere a casa con i figli in caso di quarantena della classe o sospetto contagio da Coronavirus. Il Messaggero spiega che la ministra della famiglia Elena Bonetti sta lavorando alla riproposizione dei provvedimenti in vigore durante la fase più dura del lockdown:
Insomma la priorità è mettere i genitori nelle condizioni di poter rimanere a casa con i figli minori di 14 anni se necessario. Ma serve una rete di salvataggio per questi genitori: il ricorso allo smart working in forma semplificata è stato esteso solo fino al 15 ottobre, mentre il diritto allo smart working per i lavoratori genitori con almeno un figlio minore di 14 anni, previsto dal decreto Rilancio, vale fino al 14 settembre, giorno di riapertura delle scuole. Nel concreto la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, propone di continuare a far leva su due strumenti che già si sono rivelati efficaci: i congedi straordinari (in scadenza il 31 agosto) e lo smart working. I nuovi congedi straordinari dovranno però garantire ai lavoratori il massimo della retribuzione possibile: l’obiettivo è di issare l’asticella sopra la soglia del 50 per cento.
Scartata invece l’ipotesi di prolungare il bonus babysitting, introdotto in favore dei genitori lavoratori a causa della sospensione delle attività scolastiche e in scadenza pure il 31 agosto. In caso di sospetto contagio il babysitting è difficilmente praticabile. Già la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva sottolineato la necessità d’introdurre incentivi mirati per far stare a casa i padri, in modo da tutelare le donne, che durante il lockdown risultano essere state più penalizzate. A usufruire dei congedi parentali Covid previsti dai decreti Cura Italia e Rilancio sono state le madri nel 76 per cento dei casi. Numeri che non lasciano scampo. Occhi puntati poi sulle misure europee di sostegno al Covid, come il Mes e il Recovery fund. Sempre la ministra della Famiglia si augura che questa sia l’occasione per investire e per implementare il personale sanitario dedicato alle scuole.
Per l’esponente di Italia Viva è indispensabile in questa fase individuare delle figure sanitarie di riferimento per le scuole, che aiutino presidi, docenti e famiglie nella gestione degli eventuali casi sospetti, attraverso per esempio l’attivazione di percorsi privilegiati per garantire agli studenti tamponi veloci.
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