Lo scherzone del comune di Rimini ai no-vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-16

Le famiglie dei bambini iscritti ai nidi comunali che non sono in regola con le vaccinazioni – e quindi che non potranno usufruire del servizio – saranno tenute comunque al pagamento della retta sin dal primo giorno di frequenza

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A Rimini chi non frequenta il nido o la materna perché non in regola coi vaccini dovrà pagare comunque la retta del servizio. In una città in cui il peso, anche elettorale, dei no-vax non è indifferente il sindaco e la giunta vanno all’attacco dei fuorilegge dei vaccini.

Lo scherzone del comune di Rimini ai no-vax

“Le famiglie dei bambini iscritti ai nidi e alle scuole d’infanzia comunali per l’anno scolastico 2018/2019 che non risultino essere in possesso del requisito di regolarità vaccinale- e quindi che, non potranno usufruire del servizio come previsto dalla legge- saranno tenute comunque al pagamento della retta sin dal primo giorno di frequenza, così come già avviene per tutti quei bambini che per motivi vari non frequentano, ma mantengono il posto occupato”, informa il Comune di Rimini in una nota. La giunta comunale nell’ultima seduta ha approvato l’aggiornamento delle norme per l’applicazione delle tariffe per i servizi educativi comunali per l’infanzia, andando a integrare il documento sulla base degli obblighi vaccinali previsti dalla legge Lorenzin, indispensabili per poter usufruire dei servizi.

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Un autobus con pubblicità delle reazioni avverse a Rimini

“Come è noto infatti- ricorda il Comune- la circolare interministeriale prevede che i bambini non in regola con gli adempimenti vaccinali non possano frequentare, ma possano comunque restare iscritti e mantenere il posto nei servizi educativi. Questo consentirà ai bambini di poter essere immediatamente riammessi non appena si sia attestata l’avvenuta regolarizzazione della posizione”. Il mantenimento del posto però “ha un costo per la collettività, sia in termini strettamente economici sia perche’ si impedisce ad altri bambini in lista di attesa di poter usufruire del servizio”. Per queste ragioni la giunta guidata dal dem Andrea Gnassi “ha deciso di specificare nel regolamento per l’applicazione delle tariffe che anche le famiglie dei bambini non in regola con gli obblighi vaccinali saranno tenute al pagamento di una retta base, fino all’eventuale regolarizzazione”. Resta, ovviamente, la “possibilita’ per le famiglie di ritirare in qualsiasi momento il bambino dall’asilo: nel caso il ritiro venga comunicato entro sette giorni dalla data di inizio prevista della frequenza non sara’ dovuto alcun importo”.

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