Come Draghi ha frenato sulle riaperture

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-12

Chi premeva perché la decisione su coprifuoco e riaperture fosse presa prima del weekend, Salvini in testa, è rimasto deluso

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Chi premeva perché la decisione su coprifuoco e riaperture fosse presa prima del weekend, Salvini in testa, è rimasto deluso. Draghi prudentemente ha rimandato tutto a lunedì prossimo quando saranno esaminati i nuovi dati epidemiologici.

Come Draghi ha frenato sulle riaperture

La cabina di regia su possibili nuove riaperture non si terrà quindiquesta settimana. Resta questa la linea di Palazzo Chigi, che conferma la tabella di marcia: in settimana via libera al dl sostegni bis -in Cdm tra giovedì e venerdì- con quaranta miliardi per rimettere in carreggiata i settori più falcidiati dalla crisi innescata dal Covid; poi la settimana prossima -in base a dati ‘consolidati’- una cabina di regia su possibili nuove aperture, che verranno dettate dai numeri. Spiega il Corriere:

L’intenzione di frenare l’esuberanza aperturista di leghisti, forzisti e renziani e forse anche un po’ di irritazione del premier, si avverte già dall’agenda. Se il fronte «aperture, aperture» guidato da Mariastella Gelmini e Giancarlo Giorgetti chiedeva una cabina di regia già venerdì, Draghi siederà al tavolo solo lunedì17 maggio, perché vuole ragionare sulla base di dati consolidati. Poi ci vorrà un Consiglio dei ministri e quindi il via libera allo slittamento alle 23 del divieto di spostarsi non dovrebbe avvenire prima di martedì 18. Se l’abolizione del coprifuoco invocata dall’ala destra del governo non è all’orizzonte, tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute si lavora alle riaperture. Draghi e Roberto Speranza aspettano di valutare con gli scienziati i dati del monitoraggio per capire «se qualcosa si può anticipare». I numeri dei vaccini somministrati alla popolazione più anziana sono incoraggianti ed è noto che Draghi ritiene fondamentale la messa in sicurezza dei cittadini che più rischiano la vita se contraggono il Covid

La rotta resta infatti quella ribadita dal premier Mario Draghi a Porto, a margine del summit europeo, ovvero riaperture nel segno della “ragionevolezza e della prudenza”, spiegano fonti vicine al presidente del Consiglio. Confermando che, nella riunione di oggi sul dl sostegni bis, la richiesta di un ‘tagliando’ su eventuali allentamenti delle misure anti-Covid già venerdì è stata sollevata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, quando Draghi avava già lasciato la riunione.

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