Opinioni
Claudio Sauro: il medico sospeso dall'Ordine per le posizioni contrarie alla chemioterapia
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-07-06
L’Ordine dei medici di Verona ha sospeso per sei mesi il medico Claudio Sauro, noto per le sue posizioni contrarie alla chemioterapia per la cura dei tumori. Nei confronti del medico era stato aperto un procedimento disciplinare e arriva ora, la sospensione di sei mesi dall’attività. Si addebiterebbe al dottor Sauro una imprudente divulgazione via […]
L’Ordine dei medici di Verona ha sospeso per sei mesi il medico Claudio Sauro, noto per le sue posizioni contrarie alla chemioterapia per la cura dei tumori. Nei confronti del medico era stato aperto un procedimento disciplinare e arriva ora, la sospensione di sei mesi dall’attività. Si addebiterebbe al dottor Sauro una imprudente divulgazione via web di contenuti a carattere medico non adeguatamente supportati da dati scientifici. E l’avvocato Enrico Querena, legale del medico, ha dichiarato alla stampa locale che ci sono le condizioni per fare ricorso. Sauro, esperto in fitoterapia, proponeva un protocollo di “chemioterapia naturale” per prevenire e trattare, secondo quanto da lui sostenuto, le malattie oncologiche.
Sauro, una volta arrivata la contestazione dell’Ordine dei Medici ha negato di aver sconsigliato di sottoporsi a chemioterapia esattamente come Gava negò di aver sconsigliato i vaccini, cancellando la pagina in cui parlava delle sue cure che comunque, assicura oggi, dovevano essere trattamenti addizionali e non sostitutivi rispetto alle cure convenzionali.
Nella comunicazione dell’avvio di procedimento disciplinare l’ordine dei medici di Verona afferma di aver deliberato il procedimento disciplinare a carico di Sauro «per avere, in qualità di medico ed esperto di fitoterapia, sul gruppo Fb o direttamente sul suo profilo Facebook, o in altri siti, pubblicato e quindi proposto ai pazienti un protocollo chiamato “Chemioterapia naturale”, volto, secondo sua indicazione, a prevenire e trattare le malattie tumorali in maniera naturale evitando la chemioterapia». L’Ordine esplicitava quindi che: «la proposta di trattamenti non convenzionali appare ambiguamente o esplicitamente volta a sottrarre i pazienti a trattamenti comprovati ed efficaci (con violazione dell’articolo 15 del codice deontologico), e non contiene l’esplicita menzione che alcune informazioni riguardano studi di ricerca di base e sperimentazioni chimiche non ancora validate per la normale pratica clinica, configurando quindi mancanza di informazione e divulgazione prudente, che non alimenti aspettative inadeguate».
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