Chi ha tirato fuori il Grande Fratello per l’obbligo vaccinale, e perché proprio Beppe Grillo?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-07

Il comico e garante del MoVimento 5 Stelle torna a parlare dopo le ultime decisioni del governo (di cui fa parte il suo stesso partito)

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È un uomo libero in un mondo libero, nonostante le sue parole vadano contro alle decisioni prese dal governo sostenuto a maggioranza dai ministri e dai parlamentare del suo MoVimento. Beppe Grillo ha rotto il silenzio ed è tornato a occuparsi, attraverso un post sul suo blog, di temi di strettissima attualità. In che modo? Parlando della misura dell’obbligo vaccinale per gli over 50 (con irrisoria sanzione, una tantum, da 100 euro) e paragonando il tutto al famoso occhio indiscreto del Grande Fratello di orwelliana memoria.

Beppe Grillo contro l’obbligo vaccinale cita il Grande Fratello orwelliano

Dopo una sorta di analisi di quel che è stata e di quel che è – allo stato attuale – la situazione epidemiologica legata al Covid in tutto il mondo, il garante del MoVimento 5 Stelle si lascia andare in quel pensiero molto in voga sui social. Quello che ricorda i racconti di George Orwell:

“Molti governi hanno considerato con più leggerezza l’introduzione di un obbligo di vaccinazione, che riguarda l’inviolabilità del corpo, che quella di un obbligo di tracciamento, che riguarda la privacy. Nelle restrizioni di diritti questi diritti ci sono poi questioni che incidono in modo rilevante sulla loro estensione ed efficacia […] Essere soggetti a controlli del governo centrale, e ancor più a trattamenti sanitari obbligatori, evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente”.

Occorre sottolineare che l’ultima misura decisa dal governo rappresenta un obbligo relativo (con relativa sanzione, una tantum, pecuniaria da 100 euro) e non un obbligo assoluto. La differenza tra le due questioni non è solo formale: nel primo caso (relativo) si procede con una multa per chi non si immunizza (secondo quanto prescritto dal decreto legge); nel secondo, invece, si dovrebbe realmente procedere con un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Ma quest’ultimo non è previsto da nessuna legge vigente per quel che riguarda la vaccinazione anti-Covid in Italia.

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