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Il certificato medico per la scuola torna obbligatorio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-26

Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico. Ma la misura non piace ai dottori

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Il certificato medico dopo più di cinque giorni di assenza dalla scuola torna obbligatorio per il Coronavirus. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico, secondo le misure urgenti varate dal ministero dell’Istruzione in occasione dell’epidemia da COVID-19.

Il certificato medico per la scuola torna obbligatorio

Oltre a questo, per effetto del provvedimento sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. Ma i dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, come anticipato un paio di giorni fa dalla ministra Lucia Azzolina.

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Ma la riproposizione del certificato medico obbligatorio per il ritorno a scuola dopo cinque giorni di assenza non ha riscosso molto consenso. Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani, ha detto che “La norma contenuta nel DPCM del 25 febbraio 2020, del Presidente del Consiglio, attuativo del decreto sul Coronavirus che stabilisce all’articolo 1 la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga delle disposizioni vigenti, ci vede perplessi. Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d’altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l’assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi. Va considerando che i certificati per assenze inferiori a 5 giorni sono stati aboliti in numerose città. La disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l’obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche. È impensabile chiedere ad un medico di certificare l’assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime”. Il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, parla invece direttamente di follia: “Si tratta di una misura che non ha fondamento scientifico perché non è possibile certificare l’assoluta certezza di non contagiosità. Nel caso, quindi, lo studente dovesse incubare la malattia, si profilerebbe una responsabilità del medico?”, ha detto all’AdnKronos Salute.

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