“Ricevevo suoi messaggi, ma a scriverli era il suo assassino”, il racconto del padre di Carol Maltesi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-31

Le parole del papà della donna uccisa a Rescaldina aggiungono pagine nere a questa terribile storia di cronaca

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Un racconto tra le lacrime di dolore per quella figlia uccisa in modo barbaro e crudele. A parlare è Fabio Maltesi, padre di Carol Maltesi il cui corpo (fatto a pezzi e gettato in un bosco della Valcamonica) è stato ritrovato nei giorni scorsi. A ucciderla e a perpetrare anche il vilipendio del suo cadavere è stato Davide Fontana. Ma quel che sta emergendo in questa terribile pagina di cronaca nera rende questa vicenda aberrante. Perché per settimane tutti pensavano che la donna stesse bene. Anzi, in vacanza. A Dubai. Ma a inviare quei messaggi dal tono sereno e rassicurante era proprio il suo assassino.

Carol Maltesi, Davide Fontana rispondeva ai messaggi al suo posto

Intervistato da Il Corriere della Sera mentre stava preparando il suo viaggio dall’Olanda per partecipare ai funerali di Carol Maltesi, il signor Fabio Maltesi ha rivelato i dettagli sui rapporti telefonici degli ultimi mesi con la figlia.

I”o in verità credevo di sentirla sempre, perché in tutto questo tempo le ho scritto su Whatsapp. Anzi, in realtà io la chiamavo, ma trovavo spento, allora le scrivevo e lei mi rispondeva. Almeno, credevo fosse lei ma ora ho scoperto che era il suo assassino. Pazzesco, è una cosa incredibile ciò che ha fatto quell’uomo”.

L’uomo ha raccontato che si erano sentiti via chat per il compleanno e anche nei giorni successivi. Ma, secondo le prime ricostruzioni e analisi, la donna è stata uccisa brutalmente a Rescaldina nel mese di gennaio. Ma Davide Fontana, il reo confesso di questo barbaro omicidio con vilipendio di cadavere, ha provato a far finta che nulla fosse accaduto alla donna. Perché dopo aver fatto a pezzi il suo corpo e gettato in un bosco, ha utilizzato il telefono della sua vittima per far credere a tutti che stesse bene.

Anzi, il padre di Carol Maltesi ha raccontato di come lei rispondesse (in ritardo) ai suoi messaggi, rifiutandosi sempre di rispondere a una chiamata vocale. Perché dall’altra parte non poteva più esserci la sua voce femminile. Dall’altra parte c’era quella di Davide Fontana che provava a prendere tempo così:

“Mi ero accorto che spesso mi mandava dei messaggi copia-incolla con i precedenti e questo non era da lei. Allora le ho chiesto il perché e lei, anzi il suo assassino, mi ha risposto di essere a Dubai. Invece era già in cielo”.

Dopo averla uccisa, dunque, l’assassino ha provato a confondere le acque prendendo in mano quel telefono rispondendo a nome di quella donna che aveva barbaramente ucciso.

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