Il salvataggio di Carige prevede un aumento di capitale da 700 milioni in più tranche: per 313,2 milioni allo «Schema volontario» del Fitd a fronte della conversione delle obbligazioni subordinate sottoscritte a novembre 2018; per 63 milioni a Ccb; per 85 milioni ai soci attuali; per 238,8 milioni al Fitd, che garantisce anche le azioni non sottoscritte. Altri 200 milioni arriveranno come bond subordinato. E, spiega oggi il Corriere in un articolo a firma di Fabrizio Massaro, la UE ha acceso un faro: s ridosso dell’ok al complesso accordo a più voci per realizzare il rafforzamento patrimoniale da 900 milioni totali, la Direzione Concorrenza (DgComp) guidata dal commissario uscente Margrethe Vestager — secondo fonti a conoscenza del dossier — ha inviato una lettera a Tesoro e Fitd chiedendo chiarimenti sull’intervento del fondo di garanzia dei depositi, per verificare se non vengano violate le norme sul divieto di aiuti di Stato.
L’operazione comunque va avanti: prossima tappa, l’assemblea dei soci del 20 settembre. Entro quella data dovrebbe chiarirsi anche la posizione del primo azionista, Malacalza Investimenti, il cui assenso è fondamentale per l’attuazione del salvataggio.
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