Fatti
Come cambia il decreto sui vaccini obbligatori
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-07-05
Gli obbligatori scendono a dieci e si riducono le sanzioni, scompare l’obbligo di segnalazione al tribunale dei minori per i genitori renitenti. Le modifiche non toccano nessuna delle criticità segnalate, dall’obbligo per gli operatori sanitari e quelli scolastici all’eliminazione degli ostacoli all’accesso fino all’informazione preventiva
Scendono da 12 a 10 le vaccinazioni obbligatorie; le altre rimangono consigliate e gratuite. Le multe vanno dai 500 ai 2500 euro e scompare l’obbligo di segnalazione al tribunale dei minori, che poteva portare alla revoca della potestà genitoriale (in teoria, senza che questa fosse automatica come scriveva la cattiva informazione). Così cambia il decreto sui vaccini obbligatorio della ministra della Sanità Beatrice Lorenzin nella mediazione del Senato.
Come cambia il decreto sui vaccini obbligatori
Una mediazione al ribasso che mira a “calmare” l’opinione pubblica – e non ci riuscirà, perché il punto è l’obbligo non il numero di vaccini – e non tocca nessuna delle criticità segnalate, dall’obbligo per gli operatori sanitari e quelli scolastici all’eliminazione degli ostacoli all’accesso fino all‘informazione preventiva. In sostanza resta l’obbligo per 10 vaccini. Solo consigliate (anche se le asl dovranno chiamare direttamente le famiglie) invece, 4 vaccinazioni: l’anti-meningococco B, e l’anti-meningococco C (che escono dalla fascia delle obbligatorie) e l’anti-pneumococcica e anti-rotavirus. Le 10 vaccinazioni obbligatorie diventano così la anti-poliomielitica, l’anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Il testo prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto, e successivamente ogni sei mesi, il ministero della Salute dovrà fornire indicazioni operative per l’attuazione della misura in base alla quale le Regioni assicurano l’offerta attiva e gratuita delle 4 vaccinazioni consigliate.
L’inclusione nell’obbligo per l’eccesso a scuola 10 vaccini, ovvero i 6 vaccini contenuti nella formulazione esavalente (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed emofilo di tipo B) e tetravalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) è giustificata dal carattere di urgenza ed emergenza dettata dal declino delle coperture vaccinali e dalla situazione epidemiologica nazionale come l’epidemia di morbillo. Anche in Francia dal prossimo anno i vaccini per la prima infanzia raccomandati all’unanimità dalle autorità della salute diventeranno obbligatori.
Il decreto vaccini e l’immunità di gregge
La lista degli obbligatori potrà comunque allungarsi o restringersi a tre anni dalla legge di conversione del decreto, in funzione dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte, monitorati da una commissione ad hoc istituita dal Ministero. Quindi i 10 vaccini obbligatori potranno diventare anche meno se supereranno la soglia del 95% di immunizzati, sopra la quale scatta l’effetto gregge che impedisce ai virus di trasmettersi. O di nuovi potrebbero entrare nel recinto dell’obbligatorietà in caso di focolai epidemici.
La Lorenzin si dice soddisfatta: il nuovo testo, ha sottolineato, è coerente con “gli obiettivi di innalzare l’immunità per alcune malattie per le quali oggettivamente c’è un emergenza in corso, come per il morbillo. E nello stesso tempo abbiamo rafforzato la parte delle patologie più rare ma comunque molto pericolose, come la meningite e su cui c’è un invito attivo alla vaccinazione”.