L’oscena esultanza di Calderoli che dice di “aver goduto” per la morte del ddl Zan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-28

Il deus ex machina della tagliola e del voto segreto, non contiene la sua “gioia” dopo quanto accaduto ieri in Senato

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Si applaude e si fa la “ola” da solo per aver utilizzato la strategia della “tagliola” per mettere la parola fine (o quasi) al ddl Zan. È un Roberto Calderoli ringalluzzito quello che oggi compare tra le pagine de il Corriere della Sera all’indomani dell’affossamento in Senato del disegno di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Perché il leghista – vicepresidente del Senato – è stato il deus ex machina di quanto accaduto ieri pomeriggio nell’Aula di Palazzo Madama. E ora dice di “stare godendo).

Calderoli dice di aver goduto per la morte del ddl Zan

Intervistato da il Corriere della Sera, il leghista decanta la sua abilità strategica (ma anche la leggerezza con cui PD e MoVimento 5 Stelle, insieme agli altri “alleati” di Centrosinistra, hanno affrontato la giornata parlamentare di mercoledì 27 ottobre) e sottolinea il tutto con un concetto: “Eh, sì… Devo dire che ci ho proprio goduto”. Poi spiega l’origine della strategia della tagliola, sottolineando come le premesse – evidenziate dal primo voto al Senato sul provvedimento firmato Alessandro Zan – non avrebbero che potuto portare a un risultato come quello palesatosi ieri. Con i franchi tiratori.

Calderoli non si limita a un auto-applauso, ma prova a utilizzare anche una metafora per raccontare l’atteggiamento del Centrosinistra, con particolare riferimento a quello del Partito Democratico. Perché la strategia del “voto segreto” non poteva che sollevare una questione irrisolta, fatta di perplessità anche interne alla larga (forse troppo) coalizione.

“Loro, semmai, avrebbero dovuto aspettarselo. E invece hanno fatto come quello che si aspetta di avere il paracadute e invece ha preso uno zaino, pieno di lattine di carne in scatola. Perché si può anche andare sotto di uno o due voti. Ma qui sono stati 23”.

E su questo tema, il senatore della Lega – che ha un’esperienza infinita nel leggere le carte del passato, presente, futuro e futuribile del Parlamento – sembra avere ragione: perché la conta, all’interno del Centrosinistra, è avvenuta con superficialità pensando di poter contare su numeri ben diversi rispetto alla realtà.

(foto IPP/Mario Romano)

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