Roberto Burioni annuncia un’azione giudiziaria contro Le Iene dopo il servizio sugli anticorpi monoclonali e COVID-19

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-06-12

Roberto Burioni ha annunciato su Facebook un’azione giudiziaria contro le Iene dopo il servizio sugli anticorpi monoclonali e COVID-19 in cui si accusava il professore del San Raffaele di conflitto d’interessi. Sono molto addolorato per quanto affermato sul mio conto e sulla mia persona dalla trasmissione televisiva “le Iene”. È stata messa in discussione la …

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Roberto Burioni ha annunciato su Facebook un’azione giudiziaria contro le Iene dopo il servizio sugli anticorpi monoclonali e COVID-19 in cui si accusava il professore del San Raffaele di conflitto d’interessi.

Sono molto addolorato per quanto affermato sul mio conto e sulla mia persona dalla trasmissione televisiva “le Iene”. È stata messa in discussione la mia professionalità e sono stato accusato di conflitti di interesse su una malattia gravissima, che ha portato lutto e dolore agli italiani. In tutto questo, pensate che non sono stato nemmeno interpellato. Se l’inviato delle Iene lo avesse fatto sono certo che si sarebbe reso conto della verità e quel servizio non sarebbe andato in onda.

ROBERTO BURIONI IENE ANTICORPI MONOCLONALIù

La mia storia di vita professionale parla per me. Non ho alcun interesse in cure, terapie, vaccinazioni contro COVID-19 . Non solo non possiedo nessun brevetto su anticorpi monoclonali contro COVID-19, ma nessun progetto di ricerca che anche lontanamente possa riguardare questo tipo di molecole potenzialmente utili contro COVID-19 è collegato alla mia persona. Mi sono rivolto all’avvocato Fabio Anselmo per chiedergli un’unica e per me fondamentale cosa: ristabilire la verità. L’avvocato ha accettato il mandato e lo ringrazio di cuore. Ho accettato tante critiche. Questa, tuttavia, la percepisco fortissimamente ingiusta.

Ad occuparsi dell’azione giudiziaria, che non è stato specificato se penale o civile, sarà l’avvocato Fabio Anselmo che sta seguendo il caso Cucchi ed è il compagno di Ilaria. Come abbiamo raccontato, nel servizio l’autore Alessandro Politi spiega che in un suo intervento a Che tempo che fa qualche tempo fa ha parlato di “anticorpi monoclonali” come protezione dal Coronavirus SARS-COV-2: “ne parla ovunque, anche sul suo blog, su Instagram e su Facebook”, sostiene Politi, “il professore non solo da sempre li studia, ma li ha progettati e brevettati”. Attenzione qui: Politi sostiene che Burioni abbia depositato brevetti “e questo vuol dire che da quei brevetti è probabile che lui ci guadagni”. Il servizio mette in contrapposizione proprio gli anticorpi monoclonali alla cura del plasma di cui Giuseppe De Donno è attualmente l’alfiere, e sostiene che Burioni non voglia utilizzare i “plasmi” per “spingere” gli anticorpi monoclonali.roberto burioni le iene anticorpi monoclonali

Le Iene poi riportano un post di Medical Facts dove si spiega quali sono le difficoltà della cura del plasma, estrapola una frase e la fa commentare da altri esperti che spiegano invece che il sangue “non è pericoloso”. “Non ha mai dichiarato di lavorare su anticorpi monoclonali contro l’influenza”, torna a spiegare Rienzi mentre intanto interviene anche Andrea Crisanti che spiega come l’interesse debba essere dichiarato prima di affermare qualcosa. Crisanti però usa correttamente l’aggettivo “potenziale”. E questo ha un senso all’interno della comprensione completa di questa vicenda.

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Perché Burioni, subito dopo la trasmissione, ha pubblicato un lungo post sulla sua pagina facebook in cui spiega cos’è questa storia degli anticorpi monoclonali e di COVID-19: “Produrre anticorpi monoclonali umani è il mio lavoro dal momento della mia laurea. Ne ho prodotti tanti, ma nessuno di questi è di mia proprietà. La gran parte sono di Pomona Ricerca, una azienda con la quale collaboro proficuamente da molti anni e della quale sono da molti anni consulente scientifico. Ovvio che qualunque opportunità di collaborazione scientifica venga rimandata alla mia valutazione. Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro COVID-19. Quindi se gli anticorpi monoclonali contro COVID-19 si dimostreranno utili, io – così come Pomona RIcerca – non ne trarrò alcun beneficio economico. Il beneficio lo trarrà chi li ha brevettati (non io) chi li produce (non io) e chi li vende (non io)”.

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