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Luigi Brugnaro: il sindaco di Venezia e il bluff delle morti sul Coronavirus
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-26
“Conteremo quanti morti sono successi l’anno scorso e quest’anno – afferma – faremo anche ‘sti numeri perché speriamo non sia tutto un bluff”
In questo video del 24 aprile scorso il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro si schiera con i complottisti nell’emergenza Coronavirus mettendo in dubbio i morti del Coronavirus SARS-CoV-2 e COVID-19: “Adesso basta con ‘sta storia. Vogliamo precise telefonate da parte del Governo e della Regione su certe robe. Vogliamo essere informati prima”. E’
Luigi Brugnaro: il sindaco di Venezia e il bluff delle morti sul Coronavirus
Parlando per metà in italiano e metà in dialetto veneziano, Brugnaro si scaglia contro il Governo e l’ultima ordinanza regionale che riapre parzialmente alcune attività: “Questa cosa – dice – sta assumendo un aspetto kafkiano, lo dico fuori dai denti. Ho cercato di resistere ma sono stanco di tutta questa roba qua. Aprite tutto, aprite scuole, asili, fatelo con tutta la prudenza del caso. Si fa a turno, si tolgono i ‘picchi’, si fanno tutte le attività regolari e legittime dal punto di vista sanitario, ma fate tornare le persone”.
Nella foga, Brugnaro si fa sfuggire anche un dubbio sui numeri: “Conteremo quanti morti sono successi l’anno scorso e quest’anno – afferma – faremo anche ‘sti numeri perché speriamo non sia tutto un bluff. Ho capito, ma sono stanco. I sindaci, tutti i sindaci, abbiamo scritto un documento preciso al governo per le normative economiche, lo abbiamo fatto con i sindaci della Città metropolitana, con tutti i sindaci delle città capoluogo del Veneto, lo abbiamo fatto con i sindaci di tutte le Città metropolitane d’Italia. I sindaci devono tornare a essere centrali, ‘questi’ fanno ordinanze e scrivono che non è a costo dell’amministrazione. No, è a costo nostro, grazie. Apriamo, non apriamo, un giorno sì uno no, come fa la gente a capirci qualcosa? Ci sono i bambini che non ce la fanno più a casa, bisogna aprire gli asili, no ‘forse, vedremo, stiamo pensando di…’. Qual è il voto che è stato fatto in Parlamento su questa cosa qua? ‘Ae tre verze i cimiteri’ (Alle tre aprono i cimiteri). Vado mi a verzer coe ciave? (Vado io ad aprire con la chiave?)”, conclude.