Come la Basilicata governata dal centrodestra ha lasciato senza stipendio i medici delle «Unità Covid»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-02

C’è qualcosa nel sistema dei pagamenti che si è inceppato. E pare che sia un problema soltanto lucano, perché – da informazioni raccolte dagli stessi medici – in altre regioni i colleghi hanno ricevuto regolarmente le spettanze

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La Gazzetta del Mezzogiorno oggi racconta che i medici «ingaggiati» per dare vita alle Unità Covid in Basilicata non hanno preso nemmeno un euro da quando sono in servizio:

Le squadre sono state istituite alla fine di marzo e operano dai primi di aprile. Oggi, 2 luglio, nessuno dei medici delle dieci Unità Covid (4 a Matera e 6 a Potenza, tutte attestate alle aziende sanitarie di competenza territoriale) ha ricevuto lo stipendio. Al di là dell’impegno professionale che andrebbe sempre riconosciuto, c’è anche da dire che molti dei medici inseriti nelle Unità Covid sono neolaureati, senza un’altra fonte di reddito. C’è qualcosa nel sistema dei pagamenti che si è inceppato. E pare che sia un problema soltanto lucano, perché – da informazioni raccolte dagli stessi medici – in altre regioni i colleghi hanno ricevuto regolarmente le spettanze.

Cosa abbia determinato questo blocco dei pagamenti non è chiaro. Lo stesso Ernesto Esposito, capo della Task force regionale e dirigente del Dipartimento Sanità, dice di non aver avuto  indicazioni precise, se non la segnalazione di non meglio precisati problemi tecnici. Proprio ieri Esposito ha ricevuto una delegazione di medici delle Unità Covid per esaminare la situazione.

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Il dirigente si è subito attivato per cercare di sbloccare la situazione, chiamando in causa tutti i tasselli del  mosaico. Esposito si è detto fiducioso sui pagamenti a stretto giro, avendo avuto rassicurazioni in tal senso dai responsabili amministrativi. Ai medici non resta che attendere gli sviluppi, ma non tollereranno ulteriori ritardi: il primo mese di slittamento può starci, considerando l’emergenza sanitaria e un organismo nato in quattro e quattr’otto. Il secondo pure. Ma a quattro mesi dall’inizio dell’attività è giusto pretendere chiarezza e, soprattutto, il pagamento delle spettanze.

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