Il grande gesto di Barnaba Barcellona che aiuta l’avversario stremato all’arrivo della maratona di Berlino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-06

Lui si chiama Barnaba Barcellona: ha 29 anni e aveva scelto la maratona di Berlino come la sua prima maratona. Non se la dimenticherà più

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Lui si chiama Barnaba Barcellona: ha 29 anni e aveva scelto la maratona di Berlino come la sua prima maratona. Non se la dimenticherà più. Non solo: per tutti lui rimarrà per sempre come il protagonista di un gesto di vera sportività, uno di quelli da ricordare per anni. Perché Barnaba poco prima di tagliare il traguardo si è accorto di un suo avversaio in gara che non ce la faceva più. E lo ha aiutato.

Il gesto di Barnaba Barcellona che aiuta l’avversario stremato all’arrivo della maratona di Berlino

Tutto è successo il 25 settembre, ma la storia è passata inosservata fino ad ora. Eppure, dopo aver faticato per 40 chilometri, non è da tutti fermarsi negli ultimi 30 metri per aiutare uno sconosciuto. Barnaba e un altro atleta invece lo hanno fatto: quando hanno visto il loro avversario cadere in ginocchio stremato senza riuscire a rialzarsi. Quando hanno capito che non ce l’avrebbe fatta a terminare la gara, per arrivare a quel lo sorreggono fino a fargli raggiungere l’arrivo alla porta di Brandeburgo.

Barnaba non poteva concludere meglio la sua prima maratona. Barcellona è tesserato con la Vicenza Marathon. Ma ha anche altri interessi: la passione per la pittura ad esempio. Ha una laurea conseguita all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. E non ha finito il suo percorso di studi che sta approfondendo alla Business Economics & IT alla Kea Copenhagen School of Design and Technology. Che non sia un ragazzo qualunque lo testimonia anche lo studio delle pitture degli aborigeni in Australia. E lui racconta la sua storia, come riporta Il giornale di Vicenza, come una cosa semplice dicendo “Il risultato finale, ovviamente, lo dedicherò tutto a mia mamma che nella vita mi ha insegnato a non mollare mai”. Ecco cosa ha detto:

“Nell’ultimo chilometro e mezzo, quando ho iniziato a raccogliere tutte le mie energie per l’ultimo sprint prima di intravedere la porta di Brandeburgo, ho notato a circa 30 metri dal traguardo, un atleta completamente stremato dalla fatica e privo di forze, che gattonava sull’asfalto per cercare di rialzarsi. Mentre gli altri maratoneti correvano con indifferenza, mi sono fatto coraggio prendendo il braccio il malcapitato e, assieme a un altro maratoneta inglese, lo abbiamo sollevato in piedi portandolo fino al traguardo, dove ad attenderlo c’era l’ambulanza con il personale medico. Quando mi sono incamminato verso l’uscita, io e il britannico ci siamo complimentati per il gesto di solidarietà”.

Lui ora vorrebbe incontrare l’atleta che ha aiutato, perché non ricorda il suo volto, e non riesce a rilsalire al numero di pettorale. Chissà se ora che la foto, e la storia, hanno fatto il giro del web riusciranno ad abbracciarsi di nuovo.

 

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