Come diventare uno dei 60mila assistenti civici (e cosa possono fare)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-05-25

Gli assistenti civici presteranno il loro supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali. Oggi il bando della Protezione Civile

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60mila assistenti civici scelti tra disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali che dovranno collaborare nel far rispettare il distanziamento sociale nei parchi, nelle spiagge e nei locali ed anche per sostenere la parte più debole della popolazione. Li ha annunciati ieri il governo tramite il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e saranno una figura professionale a tempo che potrà operare fino alla fine della fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19, ovvero ad oggi il 31 luglio 2020.

La carica dei 60mila assistenti civici

I 60 mila assistenti civici saranno coordinati dalla Protezione Civile che indicherà alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e verranno impiegati dai sindaci per le attività sociali. L’accordo per il bando è stato raggiunto tra il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari. Gli assistenti civici presteranno il loro supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ciascun Comune nel quale operano. Saranno “coperti” dall’Inail in caso di infortuni e avranno una polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi in caso di eventi che lo richiedano. Saranno poi ben riconoscibili dai cittadini perché indosseranno una casacca o un fratino con dietro la scritta “assistente civico” e davanti il logo della Protezione civile nazionale, dell’Anci e del Comune in cui prestano il servizio.

assistenti civici

“Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel momento maggiore emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento – ha spiegato il ministro Boccia – di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”. Uno di quelli che li ha apprezzati di più è “El Comandate Che Calenda”, già da qualche tempo a capo della rivoluzione italiana su Twitter al grido di “Ok, Boomer!”:

assistenti civici 1

Va segnalato che, al contrario di quello che pensa Calenda, gli assistenti civici non saranno pagati e quindi per stavolta è sfumata la possibilità di fare di questo paese “un pozzo di assistenzialismo ebete e scellerato” e quindi niente Venezuela.

Il bando e il compenso degli assistenti civici

La Stampa annuncia che sarà oggi il giorno in cui la Protezione Civile lancerà il bando per gli assistenti civici che dovranno essere maggiorenni e residenti o domiciliati in Italia, che potranno essere impiegati dai Comuni anche per «attività sociali e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione», come stabilisce il protocollo preparato dalla presidenza del Consiglio.

Il supporto richiesto può arrivare a 16 ore settimanali, divise al massimo in tre giorni e fino al termine dell’emergenza fissata dal governo al 31 luglio. Non è prevista retribuzione o rimborso spese. I volontari, assicurati con una polizza Inail, saranno dotati di un fratino come quello degli steward degli stadi con la scritta «assistenti civici» e con stampati i loghi della Protezione civile e del Comune per il quale si prende servizio.

assistenti civici bando compenso

Il primo cittadino di Bari e leader dell’Anci, Antonio Decaro, spiega a La Stampa: «È un piccolo aiuto, in questi mesi il sostegno è arrivato dai volontari della Protezione civile a livello regionale, adesso con la fine del lockdown queste persone stanno ricominciando a lavorare. Chiunque prende un ammortizzatore sociale può fare domanda al proprio Comune e andare a fare attività di monitoraggio nei parchi, nei mercati, nelle spiagge per evitare gli assembramenti. Non possiamo tenere la Polizia locale dappertutto, abbiamo bisogno di personale». Le cronache degli ultimi giorni raccontano di tanti giovani che affollano le vie delle città fuori dai locali di Milano o sul lungomare di Napoli. I volontari non avranno certo l’autorità per intervenire, ma potranno segnalare alle Forze dell’ordine casi critici. O semplicemente dare informazioni o fare da mediatori, magari distribuendo delle mascherine.

L’articolo 94 del decreto Rilancio consente di cumulare il reddito di cittadinanza con un contratto per andare a raccogliere frutta e verdura nei campi. Ora, con il volontariato si va anche a riconquistare quello che era lo spirito originario della norma bandiera dei 5 stelle, ossia legare l’indennità del Rdc ai lavori socialmente utili nel proprio Comune. Francesco Boccia spiega a La Stampa che potranno essere anche di più: «No, questa di 60mila è una prima stima sulle necessità individuate dai Comuni. Quella degli Assistenti civici è una grande operazione fatta in collaborazione con tutti i sindaci italiani e con il presidente Decaro. Ci sarà tanta gente per strada, percettori del reddito di cittadinanza e volontari di ogni età, migliaia di persone che, nel proprio Comune, saranno capaci di ricordare a chi ha meno memoria, ai ragazzi e non solo a loro, quali siano le regole della nostra convivenza. Saranno per strade, nei parchi, fuori dalle chiese. E svolgeranno anche altri lavori socialmente utili: per esempio potranno portare anche la spesa a casa a chi ne avesse necessità».

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