Lucia Azzolina a Che tempo che fa e le due ipotesi per gli esami di maturità e terza media

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-06

Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti.”Se non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese”, ha detto la ministra a Che tempo che fa

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La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha detto a “Che tempo che fa”, riguardo a un possibile ritorno a scuola entro il 18 maggio che «non è il ministro che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe. Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti».

Lucia Azzolina e le due ipotesi per gli esami di maturità e terza media

Sono due le ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni più a scuola fino a settembre. E un piano per una ripresa delle scuole con un maggiore distanziamento in classe se in autunno dovessero esserci ancora pericoli legati al Covid. Sulla possibilità di un ritorno in classe che preveda una maggiore distanza tra gli studenti, “è uno dei tanti scenari a cui stiamo pensando”, ha detto rispondendo ad una domanda del conduttore Fabio Fazio. “Penso al problema atavico delle classi pollaio in cui è difficile tenere la distanza di un metro. Io e tutto lo staff del ministero, con i sottosegretari, lavoreremo a tutti gli scenari possibili”. Intanto domani il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il decreto che prepara la fine dell’anno scolastico e l’inizio del nuovo a settembre. Sulle prove per la maturità, la ministra ha confermato le ipotesi che circolavano nei giorni scorsi.

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Due gli scenari: se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti. “Se non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese”, si è raccomandata la ministra. Gli studenti saranno ammessi tutti alla maturità. Anche per la terza media ci sono due scenari diversi. Se non si torna in aula entro il 18 maggio “gli studenti presenteranno un elaborato fatto con i loro insegnanti e saranno scrutinati durante lo scrutinio finale”. “L’esame ci sarà comunque. Ci sono Paesi che lo hanno eliminato, altri no”, ha sottolineato la titolare del dicastero di viale Trastevere. Infine sul rientro o meno in classe prima della fine di questo anno scolastico, la ministra ha chiarito: “Non è il ministro dell’Istruzione che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe”. Certo, ha chiarito rispondendo ad un’ultima domanda, “Se c’è un rischio sicuramente no”, non si rientra a scuola. “Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti”, ha concluso.

Tutti ammessi all’esame e cosa succede a settembre

Riguardo l’ammissione, la ministra ha confermato: “Tutti gli studenti saranno ammessi all’esame di maturità”, spiegando che la decisione deriva dal fatto di non avere la certezza che tutti gli studenti siano stati pienamente raggiunti dalla didattica a distanza in questo periodo. “Ma essere ammessi non significa essere promossi. la promozzione non è garantita”, ha aggiunto. La ministra ha risposto “è una delle tante ipotesi” all’idea se si sta valutando la possibilità di riprendere la scuola a settembre prevedendo misure di distanziamento sociale all’interno delle scuole se si ripresentasse il virus.

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I numeri dell’esame di maturità (Il Sole 24 Ore, 6 aprile 2020)

La ministra ha ricordato “i problemi di ‘classi pollaio’ e anche per questo io, insieme a tutto lo staff del ministero, lavoreremo su tutti gli scenari possibili. Domani in Consiglio dei ministri discuteremo di un decreto che farà riferimento anche a questi aspetti e la maggioranza di governo oltre a preparare la fine di questo anno scolastico, per cui gli studenti non perderanno l’anno, inizierà a pensare anche al prossimo anno”.

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