Sorpresa! Autostrade dovrà per forza ricostruire il ponte (con buona pace del M5S)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-12

Il governo ha avviato la procedura per la revoca della concessione. Ma i tempi non sono brevissimi. In questo momento la concessione resta nelle mani di Autostrade che, come stabilisce l ’articolo 3 della convenzione, ha l’obbligo di affidare i lavori per la ricostruzione

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Il MoVimento 5 Stelle ha promesso e giurato che Autostrade non parteciperà alla ricostruzione del Ponte Morandi, che ai Benetton verrà revocata la concessione e che le autostrade verranno rinazionalizzate. In attesa di sapere come finiranno le ultime due promesse, Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera si occupa della prima questione. E “scopre” che sarà difficile lasciare Autostrade fuori dalla ricostruzione, per lo meno in questa prima fase:

Le norme europee prevedono che l’affidamento diretto, cioè senza gara, possa essere fatto in casi gravi e urgenti. Ma solo se l’importo dei lavori resta sotto i 5milioni di euro. La ricostruzione del ponte Morandi costerà molto di più. L’unica strada percorribile è la cosiddetta procedura competitiva, una gara ristretta in cui vengono invitate almeno 5 aziende.

È più veloce di un normale bando, si può chiudere anche in 30/40 giorni. E, sempre in caso di casi gravi e urgenti, non c’è una soglia massima per l’importo dei lavori. Dovrebbe essere questa, quindi, la procedura indicata nel decreto legge per Genova che arriverà venerdì in consiglio dei ministri, prevedendo per gli sfollati le stesse misure varate in passato per i terremoti, con il contributo minimo di 400 euro al mese, e la sospensione di tasse e bollette.

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I numeri di Autostrade (Corriere della Sera, 28 agosto 2018)

Ma a chi spetterebbe decidere quali aziende potranno partecipare alla gara ristretta? È proprio qui che rientra in campo Autostrade per l’Italia.

Il governo ha avviato la procedura per la revoca della concessione al gruppo. Ma i tempi non sono brevissimi: anche se si dovesse arrivare alla revoca, devono passare ancora 5 mesi. In questo momento la concessione resta nelle mani di Autostrade che, come stabilisce l ’articolo 3 della convenzione, ha l’obbligo di affidare i lavori per la ricostruzione. Dovrebbe essere proprio Autostrade per l’Italia a decidere chi invitare alla gara ristretta.

Per procedere con un affidamento diretto e saltare la società della famiglia Benetton, il governo dovrebbe aspettare la revoca della concessione. Ma fermare tutto per cinque mesi non sembra possibile. Mentre forzare la mano subito comporterebbe il rischio di una serie di ricorsi. Non per forza con i tempi lunghi dei tribunali ma anche con la possibilità di una sospensiva del Tar, visto che il decreto legge avrebbe comunque bisogno di decreti attuativi, impugnabili d’urgenza davanti alla giustizia amministrativa.

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