Francesco Guerra

Post-Doc researcher presso Universidade Federal de Goiás, Faculdade de História: "sono figlio di un comandante della marina mercantile, che nella vita, anche una volta che era sbarcato a terra, non ha fatto altro che viaggiare, penso che il mio “nomadismo accademico” <a href="https://parentesistoriche.altervista.org/intervista-francesco-guerra/">dipenda in massima parte da questo</a>

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    La poco trasparente alleanza tra Transparency International e la Lava Jato

    Un populismo giudiziario mediante il quale il potere giudiziario brasiliano, in stretta relazione con mass-media e opinion maker, come Transparency International, manipolano, di fatto, l’opinione pubblica, direzionandola a proprio piacimento

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    Il miliziano, il presidente e un Brasile sempre più simile alla Colombia

    Nei giorni scorsi il Ministero della Giustizia e di Pubblica Sicurezza, guidato dall’ex giudice della Lava Jato, Sérgio Moro, non troppo sorprendentemente, a dire il vero, ha deciso di non includere l’ex capitano della polizia militare Adriano Magalhães da Nóbrega ' accusato di comandare la più antica milizia di Rio de Janeiro e sospettato di far parte de un gruppo di assassini professionisti ' nella lista degli uomini più ricercati del Brasile

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    Cosa c’è dietro le tensioni tra Sérgio Moro e Bolsonaro

    Di fatto, l’impasse è di natura prettamente politica, perché tanto Bolsonaro quanto Moro giocano, elettoralmente parlando, all’interno dello stesso campo politico, quello di una classica destra autoritari

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    Una via ad Almirante contro l’antifascismo metafisico dei guardiani della memoria

    La recente polemica suscitata dalle dichiarazioni di Liliana Segre a proposito della volontà del comune di Verona di intitolare una via a Giorgio Almirante, mi ha riportato alla mente un brillante e colto articolo di Roberto Pertici, risalente al 2008, ma che appare oggi, forse, ancora più attuale di quando fu pubblicato. Il titolo dell’articolo, [' ]

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    Mani pulite, la tribunalizzazione della politica e quella della storia: una riflessione

    Operazioni giudiziarie sistemiche come Mani pulite o, peggio ancora, un processo come quello contro l’ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti non portarono alla sbarra semplicemente alcuni politici in rappresentanza della nazione (un punto, questo, sul quale sarebbe il caso di riflettere a lungo), ma processarono mezzo secolo di storia d’Italia, riducendola, tutta intera, a un sistema politico fondato sulla corruzione e su stabili e continui rapporti con la mafia

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    French Connection: storie di mafia tra Europa e Sudamerica nella seconda metà del ‘900

    La mafia corso-marsigliese, la French Connection e la storia di Auguste Joseph Ricord, una di quelle figure del narcotraffico internazionale, che, guizzando qua e là in tempi e contesti assai diversi fra loro, sembrano realmente uscite dalla penna di uno scrittore amante di cospirazioni

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    Sul Decreto Biondi: una risposta al Procuratore della Lava Jato Roberson Pozzobon

    Lo scorso 8 novembre il Procuratore della Lava Jato, Roberson Pozzobon, su Twitter, paragonò la decisione del Supremo Tribunale Federale sulla detenzione dopo il secondo grado di giudizio al cosiddetto Decreto Biondi, emanato il 13 luglio 1994 dal primo governo Berlusconi

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    Bolivia: un golpe che ad oggi non è un golpe

    Con riferimento agli eventi di questi giorni, ciò che le forze armate hanno fatto, pure a fronte degli enormi vantaggi ricevuti durante il governo di Morales, è stato il più classico calcolo politico. Ossia a dire che, al fine di evitare future incriminazioni, processi e condanne, l’esercito ha optato per non intervenire contro i manifestanti

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    Brasile anno zero? Cosa significa la scarcerazione di Lula

    Il riconoscimento della legittima suspicione a carico di Moro “significherebbe l’annullamento delle condanne di Lula nei due processi, quello dell’appartamento di Guarujá e, l’altro, concernente la villa di Atibaia, oltre al fatto che altri procedimenti giudiziari la cui sentenza è vicina, come il finanziamento per la costruzione dell’Istituto Lula, dovrebbero ripartire dalla accettazione della denuncia da parte di Bonat

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    La morte in Brasile è una questione di classe

    Nel 2018, ci dicono i dati della Mapa da Desigualdade, nel quartiere di Cidade Tiradentes si è morti in media all’età di 57 anni e 3 mesi, mentre in quel di Moema si è vissuto, in media, sino a 80 anni e 6 mesi. Tutto questo è accaduto, non solo all’interno di uno stesso Paese, ma addirittura all’interno della medesima città, San Paolo in Brasile