Economia
Assegno Unico per i figli: chi può prendere 250 euro
neXtQuotidiano 30/03/2021
Assegno Unico per i figli: chi può prendere 250 euro da luglio? I requisiti: la quota dipenderà dal reddito
Assegno Unico per i figli: chi può prendere 250 euro da luglio? “L’assegno è frutto di una convergenza ampia di proposte e politiche diverse che si sono integrate nella riforma complessiva del Family act. Anziché discuterne la paternità, si tratta ora di evidenziare l’enorme valenza politica, il perché l’abbiamo voluto e che cos’è. E di assumercene tutti, questo sì, la responsabilità”, spiega Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e famiglia, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’. “L’assegno unico e universale è il primo pezzo di un’ampia riforma a servizio delle famiglie, che diventa legge dello Stato. Tutti i nuclei avranno una somma mensile a disposizione di ogni figlio, la cui quantificazione è commisurata al reddito e cresce dal terzo figlio in poi, a prescindere che i genitori siano lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. – ha aggiunto Bonetti – Ma questa, ripeto, è solo la prima delle misure del Family act: alla fine del percorso avremo una visione organica delle politiche familiari su educazione, natalità, sostegno alla genitorialità, lavoro femminile e autonomia dei giovani: con un approccio integrato e non come misure spot e disarticolate”. Il Messaggero spiega quali sono i requisiti per avere l’assegno pieno:
È per tutti, e la quota dipenderà dal reddito, quindi le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base». Inoltre, una norma transitoria preannunciata dalla ministra consentirà di non perdere il beneficio anche alle famiglie che hanno detrazioni fiscali per figli di oltre 21 anni. Il governo rassicura così i genitori, dopo che diverse analisi avevano indicato il rischio che alcune famiglie potessero essere penalizzate dall’assegno unico rispetto a quanto prendono oggi. Da ultimo, uno studio del Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia aveva stimato che 1,35 milioni di nuclei avrebbero avuto una perdita mediana di 381 euro. Una clausola di compensazione integrale delle perdite, che consentirebbe di scegliere per il regime più favorevole costerebbe 800 milioni.