Aspettando Godot

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-05-16

La politica italiana vive nell’attesa di una imminente crisi che determinerà sconquassi inimagginabili al nostro Paese. Molti i segnali premonitori di questa prossima “tempesta” quali un debito pubblico ormai fuori controllo (con possibile esplosione dello spread) , intere categorie che non sanno quando e se possono riprendere le loro attività (tipo i ristoratori), intere filiere …

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La politica italiana vive nell’attesa di una imminente crisi che determinerà sconquassi inimagginabili al nostro Paese. Molti i segnali premonitori di questa prossima “tempesta” quali un debito pubblico ormai fuori controllo (con possibile esplosione dello spread) , intere categorie che non sanno quando e se possono riprendere le loro attività (tipo i ristoratori), intere filiere (tipo quella turistica) in crisi profonda, il sistema bancario sotto pressione dal mondo politico perché conceda prestiti che non è detto possano essere successivamente onorati (anzi è praticamente certo che non lo saranno), un forte e generalizzato impoverimento del Paese, una forte tensione fra i partner ed istituzioni della UE sulla strategia da scegliere per affrontare la crisi, una costante perdita di credibilità delle principali autorità pubbliche e religiose del Paese che ormai non riescono a rappresentare il popolo italiano nel suo complesso. La soluzione che si prospetta è che arriverà un Godot (Draghi? Cottarelli? La Troika?) mandato da qualche potente divinità (la UE? Gli US?) per mettere ordine in questo caos. Ma non si sa più che se, soprattutto quando ciò avverrà.

lega fratelli d'italia recovery fund 1

In questa situazione, in una attesa tipo Deserto dei Tartari, i partiti politici stanno vivendo un’atmosfera surreale. Da una parte sanno, come diceva Prezzolini, che in Italia nulla è stabile fuorché il provvisorio dall’altra sanno anche che esistono leggi, che definirei più fisiche che economiche, che renderanno lo show down inevitabile. L’azione del Governo oscilla fra queste diverse spinte: da una parte, delle volte, ragiona a “lungo” periodo come se dovesse durare ancora i tre anni che lo separano alla fine della legislatura, dall’altra fa misure di brevissimo respiro tipo mancette elettorali con assalto alla diligenza. Il decreto Rilancio è un esempio di ciò. Ora, siccome quando e se arriverà Godot, tutto cambierà in modo drastico e imprevedibile, ragioniamo solo sulla situazione attuale come se questo “provvisorio” dovesse persistere ancora per un po’.

sondaggi piazzapulita

La Destra (Lega e FdI), assieme, raccolgono più del 40% dei consensi. Un blocco notevole. Quando il PCI, negli anni 80, raggiunse il 35% dei voti, fu impossibile continuarlo a tenere lontano dalle responsabilità di Governo. Finché non ci saranno elezioni, che sancirebbero la forza della Destra, la strategia di isolare la Destra è possibile anche se facendo così si finisce per consolidarne l’elettorato. Dei due partiti di destra, FdI sembra aver raggiunto l’obiettivo di recuperare la consistenza elettorale di AN dilapidata ai tempi di Fini. La Lega, invece, deve ancora trovare il suo equilibrio: Salvini, che ha il grande merito di aver portato la Lega dal 4% al 30%, non può continuare a guidare il partito di solo come quando la Lega oscillava sul 4%. Deve aprirsi a personaggi come Giorgetti, Maroni e Zaia. Deve anche selezionare persone più capaci. Fontana o la Borgonzoni non sembrano di certo figure adeguate. La Lega è nata anche grazie al profondo pensiero del politologo Miglio. Deve creare il proprio pensatoio. Deve inoltre smettere di essere Lega Nord e diventare un partito nazionale. Questo periodo all’opposione può essere utile per dare abbastanza tempo alla Lega per una “rifondazione” adeguata sia al nuovo ruolo dato dal suo grande peso elettorale e sia alla nuova situazione politica che, presto o tardi, si verrà a creare.

cirio fontana toti

Berlusconi è nella posizione strategicamente più favorevole. E’ fuori dal Governo. Non può essere più ostracizzato dalla sinistra (non può far finta che il 50% dell’elettorato non esista, siamo ancora, almeno formalmente, in una democrazia) e quindi naturalmente attira l’elettorato che è deluso dall’operato del Governo, ma che non può votare il duo Meloni-Salvini. Ha soffiato il ruolo che Renzi aveva pensato per IV. Deve però fare una cosa un po’ contro la sua natura e che è un ossimoro rispetto alla sua storia: imparare a mettersi un po’ da parte. Deve fare il fondatore del Partito dei Moderati, farci confluire non solo FI, ma anche Calenda, Toti, Tremonti e Bonino, creare un polo moderato a due cifre che rappresenti sempre e comunque il perno su cui far ruotare la poltica del Paese. Ma per farlo, non ne puo’ essere il Padrone ma solo il Padre Nobile. E’ vero che ha 83 anni, ma la voglia di essere l’assoluto protagonista è quella di prima.

libero e salvini non è in crisi

Per quanto riguarda le forze di Governo, Leu ed IV possono solo cercare di acquisire visibilità prendendo le distanze da acuni provvedimenti ed intestandosi il merito di alcuni provvedimenti bandiera. Sarà sufficiente per non naufragare nella grande tempesta che verrà all’arrivo di Godot? I 5Stelle non esistono più, in compenso esiste Conte. Abile politico, ha ormai un consenso elettorale pari alla forza politica del partito che rappresenta. Molto più capace di Monti , come Berlusconi ha la mania di essere protagonista ma ha anche la fortuna, rispetto a Berlusconi, di avere avversari politici di carente levatura. E’ molto probabile che Conte sarà protagonista non solo prima della tempesta ma anche dopo (tipo Tsipras in Grecia). Infine il PD che fino ad adesso è stato tatticamente perfetto : praticamente sempre al potere dal 2011 nonostante abbia perso le elezioni del 2008, non vinto quelle del 2013 e perse quelle del 2018. Riesce sempre ad esprimere un suo rappresentante come Presidente della Repubblica e ad accaparrarsi le nomine delle grandi società dello stato. Ma riuscirà ad essere strategicamente perfetto anche in questa situazione: ossia a non farsi addossare le colpe della tempesta che si sta avvicinando?

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