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Arrestato a Parigi lo zio di Saman Abbas: è accusato di omicidio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-22
La polizia transalpina ha eseguito il mandato di cattura internazionale e lo ha fermato questa mattina nella capitale francese
Eseguendo il mandato di arresto europeo, la polizia francese ha arrestato questa mattina Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas. La giovane è scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio. L’uomo, 33 anni, aveva fatto perdere le proprie tracce dopo la sparizione della 18enne di origine pakistana e – secondo gli inquirenti – sarebbe stato proprio lui l’esecutore materiale dell’uccisione della ragazza. Per questo contro di lui pende l’accusa di omicidio.
Saman Abbas, arrestato a Parigi lo zio accusato dell’omicidio della giovane
Lo zio di Saman Abbas è stato individuato questa mattina dalla polizia francese all’interno di un’abitazione privata nei dintorni di Parigi. Adesso bisognerà attendere di capire come e quando sarà fatto tornare in Italia per rispondere dei capi di imputazione, La segnalazione era partita negli scorsi mesi dai carabinieri di Reggio Emilia che avevano emanato un mandato di inchiesta europeo nei suoi confronti. Del 33enne non si sapeva più nulla dal giorno della sparizione della nipote, ma dalle indagini sarebbe emerso un ruolo attivo (e fondamentale) in quello che viene dato per assodato come omicidio. Danish Hasnain, infatti, è uno dei cinque parenti della diciottenne ritenuti responsabili della scomparsa e della morte della giovane.
Secondo le indagini, ad autorizzare l’omicidio di Saman Abbas sarebbero stati i genitori della 18enne (Shabbar Abbas e Nazia Shaheen). La sua “colpa” è stata l’aver rifiutato un matrimonio combinato proprio dalla sua famiglia. Quegli stessi genitori che avrebbero permesso agli altri familiari di togliere la vita alla loro figlia. L’uccisione sarebbe arrivata per mano proprio dello zio, con complicità dei cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Decisiva nella ricostruzione di quanto accaduto nella notte del 30 aprile a Novellara (oltre alle intercettazioni) è stata la testimonianza del fratello della 18enne che, tra le tante cose, ha anche detto di “temere” proprio quello zio.
(foto: da Chi l’Ha Visto)