«Appendino mi ha revocato per i poteri forti»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-15

Guido Montanari all’attacco della sindaca di Torino dopo il ritiro delle sue deleghe

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Guido Montanari non ha preso benissimo la revoca delle deleghe da parte della sindaca Chiara Appendino annunciata oggi su Facebook: a sindaca di Torino, Chiara Appendino, “mi ha chiesto le deleghe e il ruolo di vicesindaco per dare un segnale di cambio della sua amministrazione. Io ho risposto che non ho nessun motivo di dimettermi. Revocare le deleghe è un suo potere, valuteranno i consiglieri e il resto della giunta”, ha detto in una videointervista all’ANSA. “Colgo un orientamento – aggiunge – legato ai vecchi poteri forti della città”. Ad Appendino, Montanari ha risposto “che ho operato molto bene in sintonia con lei, con la giunta e con i consiglieri, la più parte delle volte, e che stavamo portando a casa la revisione del piano regolatore e la sua semplificazione, 80 milioni di urbanistica portati a casa in oneri di urbanizzazione, 70mila metri quadri di verde recuperati dove c’era cemento, un po’ di servizi, un po’ di miglioramenti di alcune zone periferiche”. Un lavoro, prosegue Montanari, “da finire”. “Se Chiara ritiene di interromperlo è una sua scelta – sottolinea -. Revocare le deleghe è un suo potere, consiglieri e assessori valuteranno”. Secondo il vicesindaco a cui Appendino ha revocato le deleghe “il sistema economico” della città “ha visto in me una figura di riferimento negativa”. Tesi che Montanari respinge al mittente: “Sono sempre stato per lo sviluppo – conclude – purché sostenibile”.

guido montanari torino

“Sono stato un capro espiatorio, sarebbe stato più semplice se la sindaca Appendino avesse espresso una volontàpolitica nuova nelle riunioni di maggioranza o giunta”. Lo ha detto Guido Montanari, ormai ex vicesindaco di Torino dopo la revoca delle deleghe decisa dalla sindaca Chiara Appendino a seguito della polemica sul Salone dell’auto di Torino che dall’anno prossimo si svolgerà a Milano. “Credo di aver svolto un buon lavoro come elemento di mediazione operativa tra i movimenti e l’amministrazione – ha concluso l’ex vicesindaco – in completa adesione al programma di governo con cui Appendino e’ stata eletta”.

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