Antonio Maria Rinaldi, il sovranista che ha qualche problema con la democrazia su Twitter

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-02

L’economista animatore del sito Scenari Economici ha lanciato questa mattina un sondaggio per farci vedere che gli italiani sono contro lo ius soli. Ma quando le cose hanno preso una brutta piega ha cancellato tutto e pubblicato uno screenshot che gli dà ragione. E ha spiegato che lo scopo del sondaggio non era conoscere le opinioni sulla concessione della cittadinanza ma fare venire allo scoperto i troll. Astutissimo!

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Antonio Maria Rinaldi, economista sovranista, allievo di Paolo Savona ed esperto di parcheggi pubblici, oggi ha lanciato un sondaggio per chiedere agli utenti di Twitter se fossero favorevoli o meno allo ius soli. Perché? Visto che un’eventuale legge sullo ius soli non è all’ordine del giorno dell’attuale governo e quindi non ne sentiremo parlare in Aula nel corso di questa legislatura l’unica ragione era quella di dare modo ai sovranisti e ai patridioti di gridare ai quattro venti che in base ad un sondaggio senza alcun valore statistico gli italiani non vogliono lo ius soli.

Era tutto un esperimento per mettere a nudo i troll

Eppure qualcosa è andato storto. Perché quando ancora mancavano 21 ore al termine del sondaggio Rinaldi ha frettolosamente chiuso le votazioni, cancellato il thread e pubblicato uno screenshot che mostrava i No ancora in vantaggio al 53% (mentre i Sì erano fermi al 45%). Ma come mai tutta questa fretta? In fondo erano stati conteggiati poco meno di cinquemila voti, di sicuro lasciando aperto il sondaggio fino alla fine i partecipanti sarebbero stati molti di più e quindi il campione – pur non essendo statisticamente rilevante – senza dubbio più rappresentativo.

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Una spiegazione la dà lo stesso animatore del sito Scenari Economici che in una delle reply scrive «Troll scatenati! Usciti allo scoperto come i funghi!». Eccoli là, tutta colpa dei soliti turbosorosiani filoimmigrazionisti che sono andati a rompere le scatole nei commenti? No. Il problema è che il sondaggio non stava andando come voleva Rinaldi.

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Ecco qui uno screen fatto quando il sondaggio era stato lanciato da due ore. Il No era in testa con l’87% delle preferenze, i voti espressi poco meno di duemila. Ma era ancora presto per cantare vittoria. Makkox ha infatti pubblicato uno screenshot catturato dopo quello di Rinaldi e la forbice tra favorevoli e contrari allo ius soli si era già andata a ridurre di due punti percentuali. Potere dei troll?

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Evidentemente no, semplicemente il sondaggio aveva iniziato a circolare su Twitter al di fuori degli ambienti sovranisti di Rinaldi dove a quanto pare ci sono molte persone che sono favorevoli alla concessione della cittadinanza italiana ai bambini figli di genitori stranieri che nascono in Italia. Qualcuno fa notare che non appena il sondaggio ha bucato la “bolla” del sovranismo cinguettante allora Rinaldi si è accorto che la democrazia su Twitter non funziona.

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Uno degli ultimi screenshot mostra Sì e No appaiati al 49%. Cosa sarebbe successo se Rinaldi avesse lasciato aperto il sondaggio? Di sicuro sarebbero venuti fuori ancora più troll (ottimo!) e magari si sarebbe scoperto che su Twitter ci sono molti italiani favorevoli allo ius soli.

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Incredibile: i troll hanno la bandierina europea a fianco del nickname, ma per scoprirli serviva un sofisticato sistema di specchi e sondaggi su Twitter

Ma se il primo è un risultato accettabile, anzi pare essere il vero obiettivo “dell’esperimento” di Rinaldi (curiosamente quando le cose prendono una piega inaspettata si parla spesso di esperimento sociale) il secondo invece non va bene. Perché in questo caso la democrazia in Rete non conferma l’idea dell’economista sovranista. A non funzionare non è l’idea, ma il sistema che è corrotto dai troll.

Leggi sull’argomento: Marco Travaglio e il complotto delle scale mobili a Roma

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