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Andrea Serrani: Daspo di tre anni per il molestatore di Greta Beccaglia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-11-30
Non solo l’accusa di violenza sessuale: la prima tegola che arriva sulla testa di Andrea Serrani dopo lo schiaffo al sedere di Greta Beccaglia è un Daspo
Non sono bastate le scuse, e probabilmente non è l’ultima volta che Andrea Serrani, il tifoso marchigiano della Fiorentina che è stato denunciato ieri per violenza sessuale per aver molestato la giornalista Greta Beccaglia sabato scorso all’esterno dello stadio ‘Castellani’ di Empoli mentre era impegnata in una diretta con Toscana Tv al termine della partita Empoli-Fiorentina, riceverà una brutta notizia dopo la vicenda di cui si è reso protagonista al negativo. Per lui è stato emesso un Daspo di tre anni
Andrea Serrani: Daspo di tre anni per il molestatore di Greta Beccaglia
Il questore di Firenze, Filippo Santarelli, ha emesso ieri il daspo, che è entrato in vigore oggi. La misura di prevenzione vieta a Serrani per tre anni di accedere agli stadi. Già questa sera Serrani non potrà assistere alla partita della Fiorentina. Andrea Serrani è indagato dalla Procura di Firenze nell’ambito di un’indagine che ipotizza il reato di violenza sessuale. Il tifoso che lavora come ristoratore è stato identificato ieri grazie a un controllo incrociato tra il video della molestia e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza dello stadio. Grazie ai dati di entrata e uscita dai tornelli dell’impianto sportivo si è così riusciti a dare un nome al molestatore che le aveva dato uno schiaffo sul sedere in diretta tv.
Serrani ha usato la definizione di gesto goliardico, per poi chiedere scusa alla giornalista, come giustificazione del suo gesto: ““Non è assolutamente un atto di sessismo. Avevamo perso e ho fatto quel gesto in un momento di stizza e per goliardia. Non avrei mai pensato a tutto quello che sta succedendo. Il mio avvocato sta cercando l’avvocato della giornalista: voglio farle le scuse ufficiali. Mi descrivono come un violentatore, ma non sono così. A casa mi hanno detto: ma che hai fatto? Me lo ha detto anche la mia compagna. Sanno che non sono una persona cattiva”.