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“Ci sono cose più importanti del partito, ad esempio il Paese”: e così Andrea Cangini lascia Forza Italia | VIDEO

neXtQuotidiano 21/07/2022

Il senatore Andrea Cangini lascia Forza Italia: ha votato la fiducia al governo Draghi contrariamente a quanto indicato dai vertici di partito

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Prosegue l’emorragia di parlamentari ed esponenti di spicco da Forza Italia, dopo la decisione di Silvio Berlusconi di seguire la Lega di Matteo Salvini nella richiesta a Mario Draghi di un esecutivo senza il Movimento 5 Stelle, ultimatum che implicitamente era finalizzato alla rottura del “patto di governo” e assecondava la volontà di andare ad elezioni prima della scadenza della legislatura. Dopo i ministri Renato Brunetta e Mariastella Gelmini, rispettivamente alla Pubblica amministrazione e agli Affari regionali, lascia il partito anche il senatore Andrea Cangini, che ha votato la fiducia a Palazzo Madama contrariamente alle indicazioni dei suoi vertici.

“Ci sono cose più importanti del partito, ad esempio il Paese”: e così Andrea Cangini lascia Forza Italia | VIDEO

“Credo di essermi messo fuori dal partito con il voto che ho espresso – ha detto – perché non aspetto di essere riaccolto a braccia aperte. Chi segue un minimo la grammatica politica capisce che è una cosa che implicitamente mi ha messo fuori. Ci sono cose più importanti del partito, ad esempio il Paese”. Prima di questa uscita ai cronisti aveva dichiarato: “Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito. Nelle prossime ore formalizzerò le dimissioni dovute”.

L’appiattimento di Forza Italia sulla Lega è stato il motivo che ha spinto un altro parlamentare, il deputato Elio Vito, a rassegnare le sue dimissioni un mese fa: “Forza Italia ha perso la sua natura di movimento leaderistico, liberale e democratico. La sua classe dirigente si è chiusa in una gestione accentrata ed esclusiva del potere e le voci critiche sono state messe al bando, silenziate ed escluse dagli strumenti di comunicazione”.

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