Il primo atto della Regione Marche dopo l’alluvione? Un finanziamento per tutelare il “ballo del Saltarello”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-22

Lunedì 19, in piena emergenza, la giunta si è riunita e il primo pensiero non è andato al dissesto idrogeologico del territorio appena colpito da morte e devastazione

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Mentre si faceva la conta delle vittime. Mentre si proseguiva (e lo si fa ancora) con la ricerca dei dispersi, tra cui il piccolo Mattia di 8 anni strappato dalle braccia delle madre dalla forza dell’acqua esondata del fiume Misa. Mentre tutte le perplessità su una gestione assente dell’emergenza, condizionata dagli eventi elettorali che stavano occupando quella tragica serata del 15 settembre. Mentre accadeva tutto questo, l’alluvione nelle Marche aveva appena devastato moltissime città e borghi, inghiottendo la vita di almeno 15 persone. Ma qual è stato il primo pensiero della giunta regionale? Riunirsi per procedere con la delibera per il finanziamento (da 50mila euro) per una legge a tutela del Saltarello, un ballo tipico della zona.

Alluvione Marche, la priorità della giunta: la tutela del ballo del Saltarello

Come riporta il quotidiano il Messaggero, la prima riunione della giunta dopo l’alluvione Marche è avvenuta lunedì 19 settembre. Pochi giorno dopo il disastro. All’ordine del giorno, evidentemente con priorità elevata, c’erano questo via libera al finanziamento per la tutela del ballo del Saltarello e la discussione su  “progetti di ammodernamento delle strutture regionali di mattazione e di lavorazione delle carni provenienti da abbattimenti selettivi di ungulati”. Poi, ovviamente, si è anche arrivati a parlare di quella tragedia immane che si era consumata pochi giorni prima tra le province di Pesaro e quelle di Ancona. In che modo? Con l’approvazione di una delibera (la 1181) con cui si dava il via libera allo

“schema di convenzione tra la Regione Marche e la Provincia di Ancona per la regolazione di attività espropriative inerenti l’intervento di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006. Bacino idrografico del fiume Aspio. Rio Scaricalasino”.

Non un tempismo perfetto. Ma oltre al ballo del Saltarello e a tutto il contorno, a rendere ancor più paradossale la vicenda sono le parole dell’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi. Così come il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli (a cena con Crosetto), anche lui era impegnato in un evento elettorale mentre si stava consumando il dramma dell’alluvione Marche. E le sue parole su quei momenti certificano l’assenza della percezione del pericolo che stava avvenendo il 15 settembre:

“Ero concentrato sulle questioni che riguardavano il Metauro perché già dal tardo pomeriggio Cantiano era sott’acqua, diverse persone dell’entroterra pesarese mi avevano chiamato per segnalarmi la situazione. Metauro e Cesano erano dunque monitorati con attenzione: erano cresciuti parecchio, ma non avevano superato i livelli di guardia”.

Dopo essersi occupato di questo, ha partecipato a una cena elettorale al cinema Gabbiano di Senigallia. Lì è rimasto fino alle 22. Nel frattempo le acque del Misa esondato in più zone avevano travolto tutto, devastato borghi e città e inghiottito già diverse vite.

“Ho preso coscienza di quanto drammatica fosse la situazione dopo mezzanotte, mentre andavo verso la sala operativa ad Ancona”.

Dopo che il dramma si era già consumato.

(Foto IPP/Fabio Cimaglia)

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