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Perché Alex Zanardi è stato ricoverato in terapia intensiva
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-25
La nuova onda è arrivata fra giovedì sera e ieri mattina. Febbre alta, un’infezione e tante altre criticità
Ieri Alex Zanardi è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano dopo che l’ospedale di Siena aveva annunciato le sue dimissioni il 21 luglio scorso e il ricovero in un centro specialistico di neuro-riabilitazione a Costa Masnaga in provincia di Lecco.
Perché Alex Zanardi è stato ricoverato in terapia intensiva
Il mese di ricovero a Siena e la riduzione graduale della sedazione avevano fatto ben sperare per il quadro clinico di Zanardi ma, scrive oggi il Corriere della Sera, si è verificato un improvviso peggioramento:
«È davanti all’Himalaya» aveva detto pochi giorni fa Franco Molteni, il responsabile del Centro di costa Masnaga che lo aveva accolto martedì per cominciare il lungo percorso di riabilitazione. In quel momento era «stabilizzato», secondo la lingua della medicina. «Ma vede — spiegava con una metafora efficace lo stesso Molteni —, un paziente stabilizzato è un paziente che è finito sott’acqua, che è stato recuperato ed è riaffiorato a pelo d’acqua. Ma il problema sono le nuove onde che possono arrivare e riportarlo giù». La nuova onda è arrivata fra giovedì sera e ieri mattina. Febbre alta, un’infezione e tante altre criticità. Alex Zanardi è in prognosi riservata. Le speranze coltivate con ostinazione da sua moglie Daniela e da suo figlio Niccolò fanno i conti con una realtà che assomiglia all’Himalaya anche per loro due: difficoltà continue da scalare, di ora in ora.
Secondo Robusto Biagioni, il medico di emergenza e responsabile del 118 della zona di Grosseto che ha prestato soccorso a Zanardi dopo l’incidente arrivando con l’elisoccorso «Pegaso 2», adesso non bisogna disperare:
«In questi casi, l’evoluzione clinica procede in un modo che definiamo ondulatorio — spiega —, con riprese che vanno oltre le più ottimistiche aspettative e peggioramenti improvvisi che possono lasciare sconcertati». E allora, «non bisogna esagerare con l’ottimismo ma allo stesso tempo neppure cadere nel peggior pessimismo se Alex ha avuto un aggravamento ed è tornato in terapia intensiva. Passaggi del genere potrebbero accadere ancora per un anno, la letteratura scientifica ce lo insegna».
Secondo la famiglia Zanardi nella sua stanza di Villa Beretta era cosciente solo a momenti. Al quarto giorno di ricovero è arrivata la stringata comunicazione con cui Claudio Zanon, direttore sanitario dell’ospedale Valduce di Como (a cui afferisce il centro di neuro-riabilitazione), ha annunciato la novità nel decorso. “A fronte di intercorsa instabilità delle condizioni cliniche del paziente”, dopo il confronto con Franco Molteni, responsabile del dipartimento di riabilitazione dove era ricoverato, e con gli specialisti, è stato disposto il trasferimento “con adeguati mezzi e adeguata assistenza”. Dopo un viaggio di circa 40 chilometri in ambulanza, alle 16.30 Zanardi è stato accolto nell’Unità operativa di terapia intensiva neurochirurgica del San Raffaele, diretta dal professor Luigi Beretta. Come fa sapere in una nota l’ospedale alle porte di Milano, l’équipe ha iniziato subito a eseguire i primi accertamenti per l’inquadramento generale delle condizioni cliniche. Sui social è di nuovo un’onda di preghiere e incoraggiamenti da parte di tutti gli appassionati in Italia e nel mondo che vedono Zanardi come un simbolo di resistenza. Fino a ieri sera dalla famiglia filtrava una certa serenità, per quanto sia possibile essere sereni in situazioni simili.