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Alex Zanardi riportato in ospedale in terapia intensiva: «Le sue condizioni sono instabili»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-24
“Disposto il trasferimento dello stesso, con adeguati mezzi e adeguata assistenza, presso il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano”, dice un comunicato dei medici
“In data odierna, a fronte di intercorsa instabilità delle condizioni cliniche del paziente Alex Zanardi, dopo opportune consultazioni con il Dr. Franco Molteni, Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione Specialistica Villa Beretta, struttura afferente all’Ospedale Valduce, dove il paziente era degente dal 21 luglio, e gli specialisti di riferimento, è stato disposto il trasferimento dello stesso, con adeguati mezzi e adeguata assistenza, presso il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano”. Lo rende noto in un comunicato Claudio Zanon, direttore sanitario dell’Ospedale Valduce, precisando che “non verranno rilasciate ulteriori informazioni sul caso”.
Alex Zanardi riportato in ospedale: «Le sue condizioni sono instabili»
L’ospedale di Siena aveva annunciato le dimissioni di Zanardi il 21 luglio scorso, insieme al trasferimento in un centro di neuroriabilitazione. Secondo i medici le sue condizioni eranoattualmente stabili: la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese ha spiegato che dopo la sospensione della sedazione, la normalità dei parametri cardio-respiratori e metabolici, la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento del campione. “I nostri professionisti- affermava il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese Valtere Giovannini- rimangono a disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi. Ringrazio di cuore l’équipe multidisciplinare che ha preso in cura Zanardi mettendo in campo una grande professionalità, riconosciuta a livello nazionale e non solo”. L’atleta, aggiungeva, “ha trascorso oltre un mese nel nostro ospedale: è stato sottoposto a tre delicati interventi chirurgici e ha mostrato un percorso di stabilità delle sue condizioni cliniche e dei parametri vitali che ha permesso la riduzione e sospensione della sedazione, e la conseguente possibilità di poter essere trasferito in una struttura per la necessaria neuro-riabilitazione”.
.Come abbiamo raccontato, nei giorni scorso l’équipe medica che lo segue aveva iniziato ad abbassare il dosaggio dei farmaci per risvegliarlo dal coma farmacologico cominciando così la fase più delicata, ovvero quella del risveglio. Solo una volta terminata sarà possibile capire l’entità, l’eventuale gravità dei danni neurologici riportati alla testa e alla vista. E solo una volta completata questa potrà essere individuato dai medici il percorso riabilitativo più idoneo, con tutta probabilità in un centro specializzato lontano da Siena. Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento neuroscienze e neuroriabilitazione dell’Irccs San Raffaele, ha spiegato qualche giorno fa in un’intervista a La Stampa quello che può succedere dopo il risveglio di Alex Zanardi: «Questa è una situazione post-traumatica molto pesante, lui è stato in coma per un mese. Per cui i primissimi giorni dopo il risveglio dalla sedazione profonda saranno cruciali per capire quale futuro lo attende: se ci sarà un recupero rapido di contatto con l’ambiente, se reagirà agli stimoli, allora sarà già una magnifica notizia. Nel caso in cui invece questo contatto non si stabilisse subito, il rischio di rimanere come Schumacher».
Il professore però ha avvertito che il pilota potrebbe aver riportato seri danni cerebrali: «Zanardi ha avuto molte fratture in faccia e le ossa, rompendosi, potrebbero aver danneggiato i nervi del cranio, che sono fondamentali per le funzioni che svolgono. Se non dovesse rispondere subito agli stimoli, allora dobbiamo iniziare a pensare a una situazione molto grave di stato vegetativo». Il 19 giugno scorso il campione bolognese, con la sua handbike stava percorrendo, in Val d’Orcia, la SP146 che da Pienza conduce a San Quirico per una delle tappe che lo avrebbe dovuto portare a Castelnuovo dell’Abate a pochi chilometri da Montalcino. Luoghi ameni. All’improvviso, al termine di un tratto di strada in leggera discesa, la sbandata in curva con la perdita di controllo del velocipede e lo schianto contro un tir che transitava con marcia regolare in direzione opposta. È stato sottoposto a due interventi. La prima operazione per ridurre e contenere l’ematoma alla testa; la seconda maxillo facciale, durata oltre cinque ore, per ricostruire il volto e ridurre le fratture.