Alessio Spaziano: l’autista che ha investito Adil Belakhdim

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-19

Alessio Spaziano è l’autista che ha investito Adil Belakhdim, il sindacalista morto a Cambriate durante un presidio di fronte alla Lidl

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Alessio Spaziano è l’autista che ha investito Adil Belakhdim, il sindacalista morto a Cambriate durante un presidio di fronte alla Lidl. Il conducente è accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e resistenza. Perché le forze dell’ordine gli avevano intimato di fermarsi. Ma lui è fuggito.

Alessio Spaziano: l’autista che ha investito Adil Belakhdim

La Stampa riporta la testimonianza di Giuseppe Di Stefano, con un braccio dolorante per aver a malapena evitato anche lui di essere investito. L’uomo era amico di Adil ed è stato ascoltato come testimone in questura:

«La Digos gli ha sbattuto il tesserino sul finestrino ma quello è andato avanti. Accelerava. Voleva andarsene e basta. Non gliene fregava niente di noi. Apriva e richiudeva lo sportello per mandarci via. Poi ho visto Adil finire sotto le ruote. Dio mio, mi manca il fiato a ripensarci. Ho fatto appena in tempo a buttarmi di lato».

Come è iniziata? Il presidio è iniziato verso le sette presso il deposito della catena di supermercati Lidl nell’area industriale di Biandrate. Alle 7 e 30 i manifestanti bloccano l’uscita dal magazzino quando un camion, quello guidato da Alessio Spaziano, 25 anni, di Caserta, non si ferma. Fa manovra contromano pur di forzare il blocco. Repubblica riporta le parole di un altro testimone e spiega la dinamica di quanto successo:

«C’erano i camion che volevano uscire dal magazzino – racconta Admin – il tir che ha investito Adil era l’ultimo. È sceso dall’abitacolo, diceva di avere fretta, di avere altre consegne da fare. Poi ha fatto manovra ed è uscito in contromano, dall’ingresso». Secondo la ricostruzione di Polizia e Carabinieri, ha imboccato contromano l’entrata per evitare il tappo degli altri mezzi. Non andava forte ma alla guida di un bestione non basta andare piano. Si è fermato una prima volta di fronte al picchetto, ha provato a forzarlo e si è fermato mentre i lavoratori battevano le mani sulla carrozzeria. La terza volta ha dato gas ed ha sfondato il presidio.

Chi, come Giuseppe, ci è riuscito si è scansato di lato evitando l’impatto. Adil non ce l’ha fatta. Nonostante l’alt della polizia perà Spaziano non si è fermato: ha imboccato l’autostrada al casello di Vicolungo entrando nella A4 in direzione di Milano. Una fuga durata poco perché a Novara si è fermato e ha chiamato il 112 e si è costituito: «È successo un casino, dev’essere successo un casino. Sono qua». Ora è accusato di omicidio stradale, omissione di socccorso e resistenza. Lui si difende spiegando che non ha visto nessuno vicino al suo camion. Una versione in contrasto con quanto dicono gli altri testimoni dell’incidente. E per giustificare la sua fuga ha detto: “Ho avuto paura”.

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