Papà Feniello e i cattivi consigli di Matteo Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-18

Il ministro consiglia all’uomo condannato per aver violato i sigilli a Rigopiano dove è morto suo figlio di non pagare la multa inflittagli dal tribunale. Ma lo stesso Feniello aveva chiesto di non essere strumentalizzato dai politici. E soprattutto: il consiglio di Salvini lo metterebbe nei guai. Vediamo perché

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“Ho detto a papà Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c’è una legge sbagliata, cambieremo questa legge”: siccome tra poco ci sono le elezioni in Abruzzo, Matteo Salvini non trova di meglio che dare cattivi consigli ad Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime del disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, condannato dal Gip del tribunale di Pescara a pagare una multa di 4.550 euro, per avere violato, il 21 maggio scorso, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l’area nella quale si verificò la tragedia.

Papà Feniello e i cattivi consigli di Matteo Salvini

La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio su richiesta del pm Salvatore Campochiaro trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto “abusivamente”, nonostante “le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito”. L’uomo, in un post pubblicato su Facebook l’8 gennaio scorso contestò la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi “recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio”. Proprio ieri Feniello su Facebook si era dissociato da una petizione per l’annullamento della sua multa: “Ad annullare la multa ci penserà il mio avvocato dopo un regolare processo; ancora una volta ringrazio chi ha preso a cuore la mia vicenda ma il rischio di speculazioni e malintesi è troppo alto, quindi chiedo a chiunque venisse in mente di fare qualcosa per me ed in mio nome di comunicarmelo”. Chissà se Salvini lo ha avvertito prima.

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Lo stesso Feniello il giorno della sentenza aveva scritto di voler far arrivare il suo messaggio a Salvini per sapere cosa ne pensasse il ministro, ma successivamente aveva messo in guardia dalle speculazioni da campagna elettorale che potevano essere poste in atto:

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La condanna ricevuta da Alessio Feniello

Sempre Feniello su Facebook aveva postato le carte della condanna, dalle quali si evince che nel suo caso si tratta di un decreto penale di condanna. Il decreto penale di condanna ha la particolarità di essere esecutivo inaudita altera pars, su richiesta del PM, quando all’imputato deve essere applicata solo una pena pecuniaria. L’imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria possono presentare opposizione nel termine di 15 giorni dalla notifica del decreto stesso: a quel punto il decreto viene annullato e comincia il processo, nel quale anche la difesa dell’imputato potrà far valere le sue ragioni.

alessio feniello decreto penale di condanna

È importante sottolineare che se manca l’opposizione o se questa viene dichiarata inammissibile, il decreto di penale di condanna diventa esecutivo, altrimenti il giudice lo revoca e procede nelle forme del rito richiesto. Salvini, consigliando a Feniello di non pagare e basta, lo mette nelle condizioni di dover pagare successivamente una cifra molto più alta perché l’atto diventa esecutivo: nessun cambio di legge lo salverebbe, se non uno ad personam. Per evitare di pagare la multa bisogna fare opposizione, cosa che Feniello del resto sta già facendo visto che ha nominato un avvocato. Per fare un favore a Feniello, Salvini avrebbe dovuto pagare la multa e poi, eventualmente, cambiare le leggi. Certi ministri hanno la passione per i cattivi consigli, forse perché gli manca quella per i buoni esempi.

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