Alberto Asor Rosa e la Raggi comandata da due dittatori

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-08-02

Alberto Asor Rosa, critico letterario ed ex deputato del PCI, in un’intervista rilasciata a Daria Goriodisky del Corriere della Sera critica l’amministrazione Raggi e le ingerenze di Grillo e Casaleggio: Crede che servirebbe più «romanità», come ha auspicato invano dal «Messaggero» l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo? «Per me i sindaci più tollerabili, se non accettabili, …

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Alberto Asor Rosa, critico letterario ed ex deputato del PCI, in un’intervista rilasciata a Daria Goriodisky del Corriere della Sera critica l’amministrazione Raggi e le ingerenze di Grillo e Casaleggio:

Crede che servirebbe più «romanità», come ha auspicato invano dal «Messaggero» l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo?
«Per me i sindaci più tollerabili, se non accettabili, degli ultimi decenni sono stati Francesco Rutelli e il primo Walter Veltroni. Entrambi romani, d’accordo; ma lo è di fatto anche Gianni Alemanno, che ha dato inizio alla curva catastrofica che viviamo; e lo è Virginia Raggi, che non sa nulla della città. Non conta il luogo di nascita, ma la percezione culturale, e forse ideale, del problema Roma».
Per il caso Atac, l’asse romano del M5S è stato battuto da quello milanese e il nuovo dg è veneto.
«Questa è la dinamica con cui agisce anche su scala nazionale il movimento grillino, evocando i momenti peggiori della nostra storia. Ci sono due dittatori, milanesi o genovesi che siano, che intervengono su tutte le situazioni soltanto con la logica di acquisire ulteriore potere e senza preoccuparsi minimamente di fare buona amministrazione.
Il caso Pizzarotti, tanto per citarne uno, è esemplare. Ma ce nesono altri, anche in Parlamento. E a Roma, la girandola di amministratori con connessioni a fatti penalmente rilevanti sta mettendo in ginocchio la città».

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Anche Ignazio Marino fu commissariato, però dal suo stesso partito.
«Considero un grave errore la messa al macero della giunta Marino, eletta dai cittadini e fatta fuori per misteriosi motivi politici non a caso con Matteo Renzi premier, uno specialista delle catastrofi. Credo che un impulso formidabile alla distruzione e alla vittoria grillina sia stato conseguenza di quella defenestrazione».

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