Cosa riapre in Campania oggi 18 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-18

Da oggi ripartono anche le attività del commercio, comprese quelle al dettaglio: concretamente si potrà tornare a comprare il vestiario e anche le scarpe. «Per gli esercizi commerciali si autorizza e si raccomanda l’apertura dalle 7 alle 23, senza obbligo di chiusura domenicale»

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Cosa riapre in Campania oggi, 18 maggio, dopo che Vincenzo De Luca ha annunciato di non aver firmato l’accordo tra Regioni e governo? Il Mattino racconta oggi che nella regione si riparte con il freno a mano tirato considerando come il food e i balneari devono avere il tempo di adeguarsi alle nuove regole del distanziamento e di accesso ai locali in modo «da non chiudere più» come ha sottolineato spesso in questi giorni il governatore. E per questi motivi devono aspettare giovedì per rimettersi in carreggiata.

Cosa riapre in Campania oggi 18 maggio

La sostanza politica è che i protocolli di sicurezza partoriti dal governo nelle loro linee generali devono essere applicati in tutte le regioni, poi ciascuna di queste all’interno degli stessi protocolli e sulla scorta della situazione dei contagi, può trovare strade e regole meno stringenti per tutti i settori dell’economia e per le famiglie.

Riaprono oggi 16mila imprese artigiane del sistema benessere parrucchieri, barbieri, centri estetici – che danno lavoro a più di 40mila addetti in Campania. Il braccio di ferro su questa particolare categoria produttiva e le regole da mettere in campo per evitare il contagio alla fine si è risolto. A Napoli la Camera di Commercio ha anche prodotto una App con la quale gli addetti a questo settore potranno gestire prenotazioni e appuntamenti in maniera sicura. Per loro, come per tutti sanificazione degli ambienti, dispositivi di sicurezza e accesso del personale e dei clienti va adeguatamente gestito in funzione del contenimento del contagio.

Ovvero «Individuare chiaramente le zone di passaggio, le zone di lavoro e le zone di attesa. Prevedere una distanza minima di almeno un metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro che tra i clienti. Prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti». E ancora: «Privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili».

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I numeri dell’emergenza Coronavirus in Campania (IL Mattino, 18 maggio 2020)

Da oggi ripartono anche le attività del commercio, comprese quelle al dettaglio: concretamente si potrà tornare a comprare il vestiario e anche le scarpe. «Per gli esercizi commerciali si autorizza e si raccomanda l’apertura dalle 7 alle 23, senza obbligo di chiusura domenicale». Orari extralarge per evitare assembramenti e lunghe file. In ogni caso i lavoratori dovranno avere «la consapevolezza di non doversi recare sul posto di lavoro, ma restare nel proprio domicilio laddove sussistano sintomi influenzali e aumento di temperatura corporea». Nei bar si potranno servire i clienti al bancone ma niente consumazioni a tavolino. Se ne parla giovedì perché anche i bar se vogliono offrire il servizio a tavola dovranno adeguarsi alla stessa normativa che vige per l’intero pianeta del food. I ristoranti invece riapriranno giovedì 21:

Archiviato il protocollo rigoroso dell’Inail, resta la distanza di un metro tra le persone (schiena-schiena) e tra i tavoli che dovrà essere indicata a terra con apposita segnaletica orizzontale. «Qualora il rispetto di tali distanze non sia possibile, sarà necessario utilizzare idonee barriere di protezione come pannelli di dimensione minima in altezza di 1.60 metri realizzati in sicurezza con materiali sanificabili, igienizzabili e non porosi. Parimenti «la consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale».

Il cliente, da parte sua, «potrà togliere la mascherina solo quando seduto al tavolo. In qualunque altra condizione di presenza nel locale dovrà indossare la mascherina». Per il resto accesso dei lavoratori controllato ovvero misurazione della temperatura, dispositivi di sicurezza come guanti e mascherine e soprattutto sanificazione e pulizia più volte al giorno.

Leggi anche: Perché Vincenzo De Luca non ha firmato l’intesa con il governo sulla riapertura nelle Regioni

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