Politica

Zingaretti, the day after: “Salvini stia tranquillo, il governo Draghi va avanti”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-05

Zingaretti all’indomani delle dimissioni inaspettate si toglie (ancora) qualche sassolino dalle scarpe e risponde anche a Salvini che aveva provocato dicendo: “Spero proprio che le dimissioni di Zingaretti non abbiano delle ripercussioni sul governo. Ogni giorno conta, il piano vaccinale è fondamentale”

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Nicola Zingaretti incontra la stampa all’indomani della sua decisione, improvvisa e sconosciuta perfino a Draghi, che secondo Repubblica l’ha appresa dai media, di dimettersi da segretario PD. Ecco cosa ha detto.

Zingaretti, the day after: “Salvini stia tranquillo, il governo Draghi va avanti”

“Rispetterò qualsiasi decisione” dell’assemblea del Partito “ed è giusto che sia così. Andiamo avanti e troviamo le forme migliori per farlo”. Non è mancato il momento per rispondere al leader della Lega, che poco prima aveva provocatoriamente affermato al suo arrivo al bunker di Catania dove tra poco inizierà la nuova udienza preliminare per la nave Gregoretti: “Spero proprio che le dimissioni di Zingaretti non abbiano delle ripercussioni sul governo. Ogni giorno conta, il piano vaccinale è fondamentale”. L’ormai ex segretario ha replicato “Salvini stia tranquillo, il governo Draghi è forte e solido, andrà avanti e troverà il Pd al 1000 per 1000 per portare avanti il programma”. Poi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, in polemica con i suoi colleghi di partito: “Se era maturata l’idea che il problema potessi essere io, ho tolto a tutti questo problema, facendo un passo di lato. Non scompaio. Continuerò a fare il presidente della Regione Lazio, dirò la mia, parteciperò alla vita politica”.

Zingaretti

Foto IPP/Andrea Brintazzoli
Bologna 23/01/2020
Chiusura della campagna Elettorale del PD – partito democratico – per le elezioni regionali Emilia Romagna
Nella Foto: Nicola Zingaretti Segretario del Partito Democratico
Italy Photo Press – World Copyright

 

Ieri su Facebook aveva scritto: “Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie”. Oggi invece ha conluso Zingaretti “Ce l’ho messa tutta ma non ce l’ho fatta a determinare questo clima perché più del pluralismo è prevalsa la polemica”, sottolineando: “Spero che questo mio gesto aiuti il Partito Democratico a ritrovare la voglia di discutere, anche con idee diverse, ma con più rispetto, solidarietà ed efficacia per amore dell’Italia e della comunità che continuo a sentire mia. Perché con un Pd più debole è più debole la democrazia italiana. Mi sono dimesso per spingere l’intero gruppo dirigente a un confronto più vero, schietto”. E ha smentito anche l’ipotesi, circolata oggi nei retroscena dei giornali, secondo la quale si sarebbe candidato come sindaco di Roma: “La mia candidatura a sindaco di Roma? Sono il presidente della Regione Lazio. Dobbiamo affrontare l’emergenza sanitaria come stiamo facendo, in maniera straordinaria. Grazie all’impegno di tutti”. Oggi La Stampa scriveva, riguardo a cosa farà Zingaretti da ora in avanti:

«Lo ha fatto per candidarsi lui sindaco di Roma, e ciò darebbe un senso all’assurdo ingresso dei grillini nel Lazio», sospetta Matteo Orfini, il solo a fare opposizione nel Pd. Non si candida a niente, resta governatore, reagisce lo staff. E ancora: ora Andrea Orlando si farà eleggere reggente del partito e poi si candiderà lui, prevede un ex renziano. Non può, fa già il ministro, gli ribattono altri, preannunciando una possibile polemica. E ancora: Zingaretti ha avuto un crollo di nervi, nessuno sapeva di questa mossa, dicono alcuni

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