Zaia dice che se non si cambia il decreto Green pass migliaia perderanno il posto di lavoro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-09

Oggi il presidente della regione Veneto Luca Zaia a pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto Green Pass che renderà obbligatorio anche sul luogo di lavoro il certificato verde si pronuncia per una sua modifica

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Oggi il presidente della regione Veneto Luca Zaia a pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto Green Pass che renderà obbligatorio anche sul luogo di lavoro il certificato verde si pronuncia per una sua modifica.

Zaia dice che se non si cambia il decreto Green pass migliaia perderanno il posto di lavoro

“Lei non ha idea del caos che scoppierà nelle aziende il 15 ottobre, perché non saremo in grado di offrire a tutti i non vaccinati un tampone ogni 48 ore. Gli imprenditori con cui parlo io sono preoccupatissimi”, spiega Zaia in un’intervista a ‘Repubblica’. Secondo il leghista, che pure ha sempre avuto posizioni molto chiare pro vaccini e pro certificato infatti, “Non si tratta di contestare il Green Pass, bensì di guardare in faccia la realtà: gran parte di questi 590 mila non vaccinati probabilmente non si vaccineranno mai, e del resto una quota di scettici c’è in tutti i paesi per qualsiasi vaccinazione”.

E fa una proposta suggerendo di “consentire di fare i test fai da te nelle aziende, con la sorveglianza delle imprese. I tamponi nasali sono certificati e diffusi in tutto il mondo. I controlli in questo caso si farebbero direttamente in azienda. Tra gli imprenditori c’è chi è anche disposto a pagarli di tasca sua. Se acquistati in grandi stock possono costare dai 4 ai 7 euro”. “Ho aperto per primo alla terza dose. Ma da amministratore mi corre l’obbligo di guardare in faccia la realtà – conclude Zaia – Cosa faranno questi 590mila senza protezione? Resteranno senza lavoro?”.

Pochi giorni fa ha fatto scalpore il caso di Naturasì che aveva annunciato che avrebbe contribuito alle spese per i tamponi per tutti quei dipendenti che non avevano intenzione di vaccinarsi. Ora Zaia indulge a cercare una soluzione per queste persone che li sollevi dal dilemma che li potrebbe indurre a vaccinarsi. Ma perché dovrebbero essere discriminati (se le aziende pagano) i lavoratori che invece si sono adeguati per il proprio bene e per quello della società?

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