Zagrebelsky: «Salvini citofona? Ricorda la notte dei cristalli»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-25

Il giurista interviene all’incontro delle Sardine torinesi: “Quel gesto, che fa un certo ribrezzo, che ha fatto un leader politico andando a suonare un citofono è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli, quando gente comune, e non un leader politico, era stata autorizzata e incitata ad andare nei luoghi dove vivevano e lavoravano gli ebrei per stanarli e metterli alla gogna”

article-post

“Quel gesto, che fa un certo ribrezzo, che ha fatto un leader politico andando a suonare un citofono è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli, quando gente comune, e non un leader politico, era stata autorizzata e incitata ad andare nei luoghi dove vivevano e lavoravano gli ebrei per stanarli e metterli alla gogna”. Così il giurista Gustavo Zagrebelsky intervenendo all’incontro con le sardine torinesi. Sottolineando, poi, che “Salvini non ci sarebbe se non ci fossero i salviniani”, Zagrebelsky ha osservato : “la causa della crisi del nostro tempo non è Salvini, Salvini è il prodotto, il problema è che tanti nostri concittadini sono partecipi della visione del mondo che si riconosce in lui. Se non ci fosse Salvini ne emergerebbe un altro, magari peggiore”. “Per questo – ha concluso – sarebbe un errore concentrare tutte le nostre energie nel contestare Salvini, il nostro lavoro dovrebbe essere concentrato in una bonifica sociale partendo dal basso. Nessuna democrazia può esistere in una società malata”.

Zagrebelsky: «Salvini citofona? Ricorda la notte dei cristalli»

Zagrebelsky ha detto di augurarsi che le Sardine non sentano il richiamo dei partiti: “Mi auguro che le Sardine non sentano il richiamo partitico, questo mi sembra da escludere oggi, ma il rischio sta nel fatto che questi movimenti si corrompono, si spengono: abbiamo avuto vari esempi”. “Se i partiti pensano di attrarre, di fare di questo movimento una sorta di costola del proprio partito – ha aggiunto Zagrebelsky – secondo me in questo c’è un pericolo. C’è il pericolo della perdita di identità e di perdita di rilievo civile. Un movimento di questo genere ha bisogno di avere dei punti di riferimento ideali, dal basso”. “Per avere poi una influenza – ha rimarcato – occorre che ci si strutturi in qualche modo, per essere presenti nei tanti luoghi dove si forma o si deforma l’opinione pubblica, il tessuto civile, a cominciare dalla scuola, dai rapporti familiari e sociali di ogni genere c’è bisogno di una fase di bonifica sociale, prima che politica”.

gustavo zagrebelsky

“Ognuno può avere le sue idee”, ha aggiunto Zagrebelsky a chi gli domandava quale a suo giudizio sara’ il loro futuro “siamo in una fase nascente, quindi si tratta di autodefinirsi, capire quali sono gli obiettivi, garantire la propria indipendenza dai partiti e costituire una forza nel basso, non c’è democrazia che non si basi su una società pacificata, dove ci si confronta, non ci si insulta e non si sparge odio nei confronti dei diversi. Si tratta di ricostruire questo tessuto di base, dal basso”.

Leggi anche: L’Arma cerca il carabiniere che ha contattato la signora Biagini per conto dello staff di Salvini

Potrebbe interessarti anche