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Gialloverdi nello spazio: l’astronauta che il governo vuole mandare in orbita con i russi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-12-05
Walter Villadei, pilota dell’aeronautica, classe 1974, al centro di un progetto con la Soyuz che scavalcherebbe gli europei e gli americani
“Fascisti su Marte”? Corrado Guzzanti scompare e impallidisce davanti a Giancarlo Giorgetti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio indicato spesso come regista della rimozione di Roberto Battiston dal vertice dell’Agenzia spaziale italiana sta lavorando a un altro progetto: un italiano in missione in orbita con la Soyuz dei russi e senza l’aiuto europeo. Scartata l’ipotesi che Giorgetti stia lavorando per mandare in orbita qualche ministro grillino che non gli sta particolarmente simpatico, la scelta sarebbe caduta su Walter Villadei, pilota dell’aeronautica, classe 1974, unico ad aver già svolto un addestramento in Russia. Gianluca Di Feo, che racconta l’intera storia su Repubblica, fa sapere anche che il costo del biglietto è di 60 milioni di euro.
La questione è stata discussa il 24 ottobre nei colloqui tra il premier Giuseppe Conte e Putin. E il 7 novembre Villadei è stato l’ospite d’onore della cena dell’ambasciata a Mosca per festeggiare i cento anni dalla vittoria sul Piave. Presenti i vertici della Roscosmos, l’ente spaziale russo, e del centro “Gagarin”, assieme a Sergei Krikalev, il recordman rimasto in orbita per 803 giorni.
Questo rinnovato interesse italiano è molto importante per Roscosmos, che naviga in pessime acque tra scandali di corruzione e di inefficienza. E un piccolo sostegno potrebbe arrivare da Roma, disposta a pagare per assecondare i desideri galattici. L’anno scorso il costo di un biglietto sulla “Soyuz” era di 75 milioni di dollari, più il prezzo dell’addestramento. Niente male per uno spot celestiale. A pagare dovrebbe essere l’Asi, dove si è appena insediato il fisico Piero Benvenuti, anche se sulla defenestrazione di Battiston e la nomina del successore si attende il verdetto del Tar, rinviato al prossimo marzo.
Roma insomma si rivolge a Mosca in chiave anti-Europa e anti-USA. E fa arrabbiare tutti:
Un primo risultato però è già stato ottenuto: indispettire i partner del Vecchio e del Nuovo continente. L’Esa teme che le spese per il countdown italico vengano sottratte ai suoi programmi, che prevedono nel luglio 2019 il lancio di Parmitano. Gli americani, invece, vorrebbero imbarcare a pagamento i nostri piloti sulla “Virgin Galactic”, la navetta suborbitale privata che decollerà dagli States: la scorsa settimana quattro ufficiali dell’Aeronautica hanno completato un minicorso a Philadelphia. E sapete chi c’era? Villadei, che si è concesso una pausa dall’addestramento moscovita