Opinioni
Walter Ricciardi contro i treni senza distanziamento in Lombardia
di Mario Neri
Pubblicato il 2020-08-03
Walter Ricciardi, professore di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro Speranza, in un’intervista rilasciata oggi al Messaggero critica la decisione della Regione Lombardia di lasciare i treni senza distanziamento derogando all’ordinanza del governo: «È una decisione sbagliata tecnicamente perché contraddice l’evidenza scientifica, ma è anche un messaggio fuorviante per i cittadini a cui stiamo […]
Walter Ricciardi, professore di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro Speranza, in un’intervista rilasciata oggi al Messaggero critica la decisione della Regione Lombardia di lasciare i treni senza distanziamento derogando all’ordinanza del governo:
«È una decisione sbagliata tecnicamente perché contraddice l’evidenza scientifica, ma è anche un messaggio fuorviante per i cittadini a cui stiamo chiedendo di mantenere il distanziamento La Lombardia ha già pagato un prezzo altissimo per colpa di una gestione non ottimale della situazione, è veramente strano che la Regione decida di non rispettare tutte le migliori evidenze scientifiche per evitare ulteriori danni alla popolazione. Proprio chi si è trovato più in forte difficoltà dovrebbe sapere cosa accade quando non si seguono le regole di prevenzione».
Quindi la Lombardia, che pure ha migliorato nettamente la situazione contagi e decessi, la capienza piena sui mezzi pubblici ancora non se la può permettere?
«C’è ancora circolazione del virus nel Paese, abbiamo oltre 700 focolai. È profondamente ingiusto nei confronti dei cittadini andare contro la regola più importante per il trasporto sicuro e in generale per evitare i contagi: mantenere la distanza di sicurezza a maggior ragione nei luoghi chiusi. Si contraddice un’evidenza tecnica e non so se anche giuridica, visto che si mette a rischio la salute di viaggiatori e personale di servizio. Quando c’è in ballo la salute pubblica un’ordinanza regionale non dovrebbe poter scavalcare la decisione di un ministro. Questo andrebbe rivisto. Gli studi hanno già ampiamente dimostrato l’importanza dei droplet per la trasmissione virale a distanza ravvicinata, ma si sta evidenziando anche il ruolo dell’aerosol a una distanza maggiore. Guai a sottovalutare il pericolo».
Ieri la Regione ha confermato la propria ordinanza, «in attesa di valutare in maniera specifica i contenuti della nuova disposizione ministeriale e nell’ottica un proficuo confronto con il Governo e la Conferenza delle Regioni»:
In una nota la Regione spiega che le decisioni assunte venerdì «oltre a essere in linea con i risultati dei dati sanitari relativi alla Lombardia delle ultime settimane, puntano a un allineamento con quanto già posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti». Il Tpl di Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e Veneto viaggia già al 100% dei posti a sedere. «Il tutto — conclude la nota — anche in un’ottica di dare la possibilità,a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e “sperimentare” nuove azioni in vista della ripresa dell’attività scolastica di settembre». In Lombardia si potrà, quindi, utilizzare il 100% dei posti a sedere sui mezzi pubblici. Almeno peril momento.