Virginia Raggi si arrende al TAR sui botti di Capodanno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-29

Nella serata di ieri si era diffusa la notizia che la sindaca di Roma Virginia Raggi avrebbe emesso un’altra ordinanza dopo la bocciatura di quella impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale dall’ANISP. Il Campidoglio ufficialmente tace da ieri sera, ma ufficiosamente fa invece sapere a molte agenzie di stampa che non verrà emessa un’altra ordinanza …

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Nella serata di ieri si era diffusa la notizia che la sindaca di Roma Virginia Raggi avrebbe emesso un’altra ordinanza dopo la bocciatura di quella impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale dall’ANISP. Il Campidoglio ufficialmente tace da ieri sera, ma ufficiosamente fa invece sapere a molte agenzie di stampa che non verrà emessa un’altra ordinanza sul tema in vista delle feste. Il decreto cautelare monocratico del Tribunale amministrativo, d’altronde, non lasciava grandi spazi di recupero: stoppando l’ordinanza della sindaca n. 145 del 22 dicembre scorso, ha spiegato che “il provvedimento impugnato, nella sommaria delibazione propria della presente sede cautelare, non appare sorretto da un’idonea istruttoria né, tantomeno, da una sufficiente motivazione, tenuto in particolare conto che trattasi di un’ordinanza contingibile ed urgente che inibisce l’uso di qualsivoglia tipologia di materiale esplodente, per giunta sull’intero territorio comunale”. La Raggi quindi si arrende nonostante le molte ipotesi di complotto che circolavano nell’implacabile base a 5 Stelle (la parte sana del MoVimento, dicono).
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Insomma, scrive l’ASKANEWS che come nel caso dell’altra recente sentenza del TAR che bocciò lo stop all’avvio dei lavori di restauro delle Torri sventrate dell’Eur, anche in questo caso, a prescindere dal merito, è la forma amministrativa che risulta carente. In questo caso, tra l’altro, mancherebbe nell’istruttoria il parere della Prefettura che dovrebbe esprimersi obbligatoriamente rispetto a tutte le misure di questa portata. Il Tar si riunirà ancora il 25 gennaio prossimo per analizzare nel dettaglio il ricorso con cui alcune società del settore hanno chiesto il ritiro del provvedimento, ma nel frattempo la linea scelta dal Campidoglio vira dalla fermezza alla “battaglia di civiltà sul piano culturale – fanno sapere – per sensibilizzare rispetto ad abitudini che possono provocare conseguenze negative per la salute di persone e animali”. L’obiettivo è andare oltre “i formalismi amministrativi” che hanno affossato l’ordinanza, perché, fanno ancora sapere da Palazzo Senatorio “vogliamo che il Capodanno sia una festa e che non venga rovinata da incidenti che spesso colpiscono non solo gli adulti ma anche i bambini”.
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E battaglia culturale sia, insomma. Anche se non si capisce cosa ci sia di culturale nel farsi bocciare un’ordinanza da un tribunale, anche se è giusto dire che nel merito della questione la giunta Raggi ha sicuramente ragione nel cercare di limitare un malcostume diffuso e pericoloso per persone, animali e cose. Però cercare di sensibilizzare qualcuno a ridosso di Capodanno sembra un’impresa un po’ ardua. Quasi una scusa per non ammettere un altro successone.

Leggi sull’argomento: Il complotto del TAR contro Virginia Raggi sui botti a Capodanno

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