Virginia Raggi e l’obbligo di sacchetti trasparenti per l’immondizia a Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-08-05

La sindaca annuncia un’ordinanza sui pendolari dei rifiuti e aggiunge l’obbligo di sacchetti trasparenti per tutti. Panico sulla pagina facebook: “Ma la disposizione di usare sacchetti trasparenti da quando è valida? Non è per nulla pubblicizzata! Devo buttar via tutti quelli gialli per i secchioni di Ikea? “

article-post

Oggi Virginia Raggi si è esercitata nell’antica arte della gogna, storicamente apprezzata dai romani, nei confronti di un cittadino che effettuava il pendolarismo dei rifiuti, ovvero buttava a Roma rifiuti indifferenziati prodotti in un’altra città. Se ci pensate, è la stessa cosa che fa il Comune di Roma con gli altri municipi d’Italia e d’Europa: manda i suoi rifiuti a bruciare nei loro termovalorizzatori (pagando con i nostri soldi: è questa la non sottile differenza).

Virginia Raggi e l’obbligo di sacchetti trasparenti per l’immondizia a Roma

Fin qui si tratta di normale gogna pubblica, che chissà perché secondo i grillini siccome piace perché sa tanto di giustizia (sommaria, ma questo è un discorso troppo complicato per gli elaboratori di messaggi di comunicazione assunti negli uffici stampa). Raggi però ha tenuto anche a fare un annuncio ben preciso: «Per evitare che qualche furbetto conferisca in modo errato, abbiamo anche deciso di inserire l’obbligo di utilizzo di sacchetti trasparenti. Per tutti, cittadini privati e commercianti».

La Raggi annuncia quindi un obbligo di sacchetti trasparenti che vale anche per i cittadini privati. E questo non può che scatenare dibattito e domande da parte dei tanti cittadini a 5 Stelle iscritti alla pagina: “Ma la disposizione di usare sacchetti trasparenti da quando è valida? Non è per nulla pubblicizzata!”, scrive Luisa ma anche Vincenzo è piuttosto allarmato: “Potreste spiegare meglio la questione dei sacchetti trasparenti? Devo buttar via tutti quelli gialli adatti ai secchioni di ikea? Ne esistono di trasparenti anche per l’umido, per il quale io spesso riciclo buste di supermercato compostabili o biodegradabili?”. C’è poi, chi, come Andrea, centra il punto del vero problema:

raggi sacchetti trasparenti roma 1

Annamaria fa invece notare che ci sono lievi disservizi (eufemismo) in zone anche molto popolate della città. Anche qui, è tutto triste ma vero:

raggi sacchetti trasparenti roma

Un altro iscritto alla pagina che si chiama ancora Andrea fa notare che i secchioni stradali della differenziata sono stracolmi e lui allora scarica al Quadraro.

raggi sacchetti trasparenti roma

Soprattutto, ricorda che a Roma si paga una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia alla quale corrisponde uno dei servizi più scadenti da tutti i punti di vista, non solo da quello dell’immondizia che già è tragico. Un classico caso di tassati e gabbati.

tari roma
La TARI a Roma e nelle altre grandi città (Il Messaggero, 14 dicembre 2018)

Ma l’obbligo di sacchetti trasparenti?

Per quanto riguarda l’obbligo di sacchetti trasparenti per commercianti e privati, il Garante della Privacy ha in più occasioni, l’ultima nel 2015, spiegato che «deve considerarsi in termini generali non proporzionata» la prescrizione che impone l’utilizzo di sacchetti trasparenti nella raccolta porta a porta dei rifiuti.  In ogni caso è bene ricordare le prescrizioni del Garante nella’atto del 2005:

– sono vietati i sacchetti trasparenti quando la raccolta della spazzatura avviene «porta a porta», situazione che potrebbe consentire agli estranei di sapere non solo cosa c’è dentro la busta di plastica, ma anche a chi appartiene (trovando una correlazione tra la busta stessa e la porta dell’appartamento cui appartiene).

– sono vietate le etichette adesive nominative sui sacchi dell’immondizia o sul contenitore dei rifiuti, soprattutto se questo è posto per la strada. Al contrario, il Comune può contrassegnare il sacchetto dei rifiuti con un codice a barre, un microchip o un dispositivo di identificazione;

– le ispezioni e l’apertura dei sacchetti della spazzatura sono possibili solo quando vi sono seri indizi che il cittadino abbia violato le regole sulla raccolta differenziata e, quindi, solo nei confronti di coloro che non hanno rispettato la normativa; sono invece vietate quando effettuate in via generale, con scopi preventivi o di generico controllo;

– i controlli e l’apertura dei sacchetti della spazzatura possono essere fatti solo da personale autorizzato quali gli agenti della polizia municipale, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, dipendenti delle aziende municipalizzate. Solo costoro, peraltro, hanno il potere di emettere sanzioni.

A questo punto c’è curiosità per l’ordinanza annunciata da Virginia Raggi. E per come verrà fatta rispettare mentre i cittadini romani pagano una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia e hanno in cambio il servizio che si vede tutti i giorni nelle strade, nei giardini e nelle ville di Roma.

Leggi anche: La Siberia in fiamme

Potrebbe interessarti anche