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La guerra delle manifestazioni a Ostia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-11-09
La Raggi annuncia un’iniziativa “apartitica” per sabato contro la criminalità: aderisce Casini. Libera e FNSI ne annunciano un’altra per giovedì prossimo. E così anche la mafia e la libertà di stampa diventano merce di scambio per la campagna elettorale
Stamattina Virginia Raggi aveva annunciato in un’intervista al Fatto Quotidiano una manifestazione a Ostia per dire No alla criminalità: «Sabato potrebbe essere il giorno giusto. Vediamo chi vuole partecipare, spero in tanti a prescindere dalle appartenenze politiche. Io ci sarò», aveva detto la sindaca a Luca De Carolis, precisando poi sul blog di Beppe Grillo che la manifestazione si sarebbe svolta alle 15,30 in piazza della Stazione.
La guerra delle manifestazioni a Ostia
L’annuncio, condito da critiche a Giorgia Meloni che la leader di FdI ha rintuzzato, ha ricevuto l’adesione a sorpresa di Pierferdinando Casini, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, e il no di Casapound e Partito Democratico. Laboratorio civico X, movimento di Franco De Donno, ex candidato al Municipio X, ha invitato la Raggi a non strumentalizzare la manifestazione: «Chiediamo che la politica vecchia e nuova si dimostri almeno una volta all’altezza dei ruoli istituzionali. C’è in ballo ancora la campagna elettorale e deve essere chiaro che questo corteo, pur essendo stato proposto dalla nostra lista, è non certo dalla Sindaca Raggi, che in queste ore tenta di appropriarsene, non deve avere alcuna paternità e non deve essere strumentalizzato a fini elettorali».
A sorpresa, però, nel pomeriggio la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Libera di Don Ciotti, che aveva polemizzato con il M5S proprio sulla mafia ad Ostia, hanno annunciato una manifestazione per giovedì 16 novembre alle 17, chiedendo «a tutte le associazioni che hanno a cuore i temi della legalità e della libertà di stampa di partecipare». La CGIL prima e il Partito Democratico hanno dato l’ok, così come Gay Center, Equality, MDP, Sinistra Italiana e USIGRAI. Il deputato romano del Partito Democratico Marco Miccoli ne ha approfittato per chiedere alla Raggi di cancellare la sua: «Si tratta, questa sì, di una manifesta apolitica e apartitica, non come quella della Raggi smaccatamente grillina tanto da essere stata sponsorizzata dal sito di Beppe Grillo. Ora la Raggi “smonti” la manifestazione grillina di sabato e aderisca a quella di Fsni e LIBERA. Dimostri, una volta, di essere il sindaco di tutti e non dei soli grillini». E così anche la lotta alla mafia e la tutela della libertà di stampa sono diventate strumento di campagna elettorale. Che tristezza.