«Virginia Raggi dichiari il proprio fallimento»

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-08-29

In un’intervista al Corriere l’archeologo Carandini consiglia alla sindaca di gettare la spugna: “In città c’è un’atmosfera degna della caduta dell’Impero Romano”

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Virginia Raggi dichiari il proprio fallimento e chieda scusa ai romani. A chiederlo è Andrea Carandini, archeologo e storico della città, ex Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e attuale presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano, in un’intervista al Corriere della Sera firmata da Paolo Conti, nella quale risponde così alla richiesta di un suggerimento per la sindaca: «Dichiarare il proprio fallimento. Ammettere di non avercela fatta, chiedendo scusa ai romani. Inutile andare avanti cincischiando. Inutile e dannoso per Roma». L’intervista parte dall‘annuncio della riduzione dell’acqua di notte da parte di ACEA, che trova l’archeologo piuttosto contrariato:

«La vicenda mi riguarderà personalmente. Io abito in un palazzo sul Quirinale, quindi in alto. Presto dovremo affrontare lavori per realizzare serbatoi in basso con un sistema di pompe che poi dirigeranno l’acqua verso i vecchi contenitori in alto, che sono sempre stati pieni. Una cosa del genere non è mai avvenuta. È pazzesca. Come dice Pindaro,l’acqua è l’elemento principale, il più prezioso per la vita».
Sembra sempre più difficile essere romani, vivere in una Capitale dove,come si dice tra i cittadini nati all’ombra del Campidoglio, ogni giorno ce n’èuna…
«Basta girare per il centro storico per constatare un abbandono completo… Per esempio l’invasione dei negozietti che vendono tutto, dai souvenir ai panini. Spesso fotografo per il desiderio di documentare. Proprio il Corriere ha pubblicato alcuni miei scatti. E poi vedo le sterminate file davanti al Colosseo, come non avviene davanti a nessun altro monumento del mondo, segno dell’assenza di una decente politica del turismo. E i bivacchi a Fontana di Trevi, un miracolo architettonico…».

andrea carandini

In una battuta, come sintetizzerebbe tutto?
«Un’atmosfera degna della caduta dell’Impero romano. Per molto tempo abbiamo assistito a un lento decadere della città. Ma da pochi anni c’è stato un drammatico salto di qualità verso il basso. Con la caduta dell’Impero romano arrivarono i barbari. Oggi possono anche venire… tanto la maggior parte,quella che contribuisce allo sfacelo, è già tra noi. Vive con noi. Purtroppo vengono immediati i paragoni. Io sono in vacanza a Maiorca, nel piccolo villaggio di Deià. Qui veniva il poeta e romanziere britannico Robert Graves. Pur essendo un centro così piccolo, ogni giorno è presidiato da una segretaria, un infermiere e un medico. E soprattutto, qui a Maiorca l’acqua c’è e non ci sono problemi. La siccità c’è anche qui, come in Italia. Ripeto: i paragoni sono odiosi, ma inevitabili».

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