Niente terrorismo sulla variante giapponese: cosa dicono gli esperti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-06

Cosa sappiamo della variante giapponese, la variante E484K, già soprannominata Eek? 10 pazienti su 14 ricoverati al ospedale universitario di Tokyo, sono affetti da questa mutazione: ma gli esperti, nonostante gli allarmi per una presunta resistenza al vaccino, invitano a non cedere al terrorismo

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Cosa sappiamo della variante giapponese, la variante E484K, già soprannominata Eek? 10 pazienti su 14 ricoverati al ospedale universitario di Tokyo, sono affetti da questa mutazione: ma gli esperti, nonostante gli allarmi mediatici per una presunta resistenza al vaccino, invitano a non cedere al terrorismo: non c’è alcun elemento che lo confermi

Niente terrorismo sulla variante giapponese: cosa dicono gli esperti

Il Corriere racconta qualche dato sull’origine della variante giapponese Eek:

una mutazione che si era già registrata sia in Gran Bretagna, sia in Sud Africa, ma che nel Paese del Sol Levante sembra essersi sviluppata in modo indipendente dato che nessuna delle persone risultate affette aveva viaggiato all’estero era entrata in contatto con qualcuno che avesse varcato i confini nazionali. La segnalazione è arrivata da Tokyo dove il 70% dei pazienti ricoverati a marzo per Covid, in uno dei principali ospedali della capitale, il Tokyo Medical and Dental University Medical Hospital, e sui quali è stato realizzato il sequenziamento del virus, sono risultati infettati da questa variante. Il sequenziamento è stato realizzato su 14 pazienti: 10 erano stati contagiati dal virus mutato

Ieri Lorenzo Pregliasco a Stasera Italia ha spiegato che nonostante Eek sommi le mutazioni già presenti nella variante inglese ad altre nuove non ci sono elementi per poter affermare che sia resistente ai vaccini:

Si spinge oltre Roberto Burioni che invece sottolinea come il vaccino Pfizer abbia dimostrato la sua efficacia anche su Eek:

Della variante giapponese ha parlato anche all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria: variante giapponese (E484K) “dobbiamo vigilare, con il sequenziamento” ma anche “non fare terrorismo ogni volta che si trova una variante dall’altra parte del mondo. Dobbiamo metterci in testa che, come dovremmo convivere con il virus per anni così dovremmo farlo con le tante varianti che verranno scoperte”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, facendo il punto sulla variante giapponese.

Questa nuova variante può essere più contagiosa e resistere ai vaccini anti Covid? “In qualche modo come tutte le varianti potrebbe essere più contagiosa, ma non abbiamo certezza che possa sfuggire ai vaccini, occorrono maggiori studi – risponde Bassetti – Il Giappone ha gestito molto bene tutte le fasi della pandemia, ma è molto indietro con le vaccinazioni. E’ quindi probabile che essendoci da loro una quarta ondata di casi, la responsabilità sia proprio di questa variante perché il virus sta girando liberamente”.

“L’unico modo per combattere le mutazioni è velocizzare le vaccinazioni ed evitare che il virus passi da una persona all’altra – rimarca l’infettivologo – Solo così si evita la selezione delle varianti che comunque ci saranno sempre, almeno 5-6 per paese. È la storia dei virus, dei batteri e dei funghi”.

Foto copertina: Foto IPP/Fabio Cimaglia

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