Fatti
Il coraggio della donna ucraina che accompagna i figli di uno sconosciuto oltre il confine
neXtQuotidiano 27/02/2022
Bloccato alla frontiera con l’Ungheria un 38enne ha affidato i suoi due bambini a Nataliya Ableyeva, una donna appena incontrata, con il compito di metterli in salvo: “Mi ha dato i passaporti e si è fidato”.
È un gesto di pura umanità e coraggio quello compiuto da Nataliya Ableyeva, 58 anni, ucraina, che sabato al confine con l’Ungheria si è vista consegnare da uno sconosciuto due bambini: i figli di un uomo bloccato al confine. Il suo compito? Quello di accompagnare i piccoli oltre la frontiera, affinché potessero riabbracciare la madre che stava arrivando dall’Italia.
La vicenda l’ha raccontata Reuters in un reportage; i protagonisti sono un uomo di 38 anni in fuga dalla guerra con i due figli, bloccato però al confine dopo l’ordine che impedisce a qualsiasi cittadino ucraino di età compresa tra i 18 e i 60 anni di sesso maschile di lasciare il Paese, perché chiamati a difendere il proprio territorio. Così, piuttosto che tornare indietro con i figli, l’uomo ha deciso di affidarli ad una sua connazionale, Nataliya Ableyeva, che non aveva mai visto prima.
Il coraggio della donna ucraina che accompagna i figli di uno sconosciuto oltre il confine
“Me li ha consegnati e si è fidato di me, lasciandomi anche i loro passaporti”, ha spiegato la donna, originaria come lui della città di Kamianets-Podilskyi, nell’Ucraina occidentale, costretta a sua volta a lasciare indietro i suoi due figli maschi, un poliziotto e un infermiere. A Nataliya il padre dei due bambini aveva lasciato anche il numero di telefono della madre, nel frattempo partita dall’Italia per raggiungere il confine, e che aveva aveva ricevuto i contatti della donna.
Poi finalmente l’incontro a Beregsurany, dove i tre hanno atteso su una panchina l’arrivo della mamma, Anna Semyuk, 33 anni, che finalmente ha riabbracciato i suoi due figli, in salvo dall’Ucraina e dalle bombe. Ma un abbraccio, fortissimo, Anna l’ha dato anche a Nataliya. Una stretta tra le lacrime, un gesto che vale più di mille parole. “Quello che posso dire ai miei figli è che ora andrà tutto bene”, ha detto Anna a Reuters. “In una o due settimane saremo a casa”.