Tutti vogliono scappare da Kabul | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-16

Dalla capitale sono stati bloccati anche tutti i voli commerciali, troppa gente ammassata ai terminal. L’invasione dei talebani ha gettato scompiglio tra i cittadini

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La mobilitazione ha Kabul è senza precedenti, dopo vent’anni i talebani hanno ripreso possesso della capitale Afgana. L’ingresso non è stato violento, al momento gli scontri armati sono stati scongiurati, però poco cambia. A testimoniarlo le immagini che arrivano dagli aeroporti, dove la gente è ammassata per lasciare la città. La paura di tornare ad inizio del millennio è troppo alta. Si sono visti tentativi di ‘saltare’ le procedure di imbarco, aerei presi d’assalto sulla pista, persino alcuni spari. E’ questa la scena riportata da diversi testimoni oculari ai media internazionali e rilanciata attraverso molti video sui social.

Non sono bastati vent’anni di sanguinosi conflitti per “esportare” la democrazia, dopo l’attentato delle Torri gemelle dell’11 settembre 2001 l’America nelle scorse settimane aveva ritirato le truppe da Kabul. Al califfato c’è voluto meno di un mese per riconquistare tutto il paese. Il terrore che si legge in queste ore è quello inciso sul volto delle donne, da oggi costrette a piombare ancora una volta nell’incubo della segregazione dopo anni in cui il paese aveva preso a condurre una vita “normale”.

Tutti vogliono scappare da Kabul: bloccati anche i voli commerciali

A farne le spese anche i voli commerciali, cancellati a causa della resa che ha colpito l’aeroporto. I cittadini cercano una via d’uscita, soprattutto quelli che in questi anni sono stati “collaborazionisti” con il governo statunitense. L’incidenza sulle tratte commerciale potrebbe d’un tratto far interessare in maniera attiva la Cina, fortemente interessata alla stabilità della zona per i suoi flussi economici. Intanto in queste ore è stato deposto Asharaf Ghani, presidente afgano fino a ieri. Al suo posto l’ex ministro dell’Interno afghano Ali Ahmad Jalali. Nominato capo del governo di transizione del Paese, come riferisce Reuters citando fonti diplomatiche. La provincia di Kabul invece è ora nelle mani del Mullah Shireen Akhund, membro del Gruppo di negoziazione di Doha dove l’allora segretario di Stato USA, Mike Pompeo, e il numero due dei Talebani, mullah Abdul Ghani Baradar, siglarono il trattato che portava via i soldi americani dal territorio africano.

Tutti vogliono scappare da Kabul, Di Maio manda un aereo che riporti i connazionali in patria

In attesa che Luigi Di Maio parli al paese spiegando quello che sta accadendo in Africa, da Ministro degli esteri è lecito aspettarsi che si relazioni davanti a tutti gli italiani sullo stato delle cose, si registra l’attività di rimpatrio della Farnesina per tutti i nostri connazionali in Afghanistan.

Ieri sera il primo volo che ha riportato in Italia circa un centinaio di persone. “A bordo -spiega il ministro degli Esteri- non solo il personale dell’ambasciata, della Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, ma anche nostri connazionali che erano in Afghanistan e hanno risposto alla chiamata della Farnesina per tornare in Italia”. Poi continua, “Devo sottolineare lo sforzo messo in atto in queste ore del corpo diplomatico, del ministero della difesa, delll’intelligence, il nostro obiettivo è stato mettere in sicurezza il personale dell’ambasciata e tutti gli italiani che hanno risposto al nostro appello, la nostra priorità è proteggere gli italiani coinvolti”. Quello di ieri sera è stato solo il primo dei voli, ha annunciato Di Maio, in Afghanistan “rimarrà un presidio diplomatico, un rappresentante del corpo diplomatico resterà e seguirà il protocollo di tutti gli altri paesi, garantendo un presidio diplomatico nell’aeroporto di Kabul”, spiega il ministro degli Esteri. “Inoltre da Roma rafforzeremo il supporto”, poi è “chiaro che vedremo anche l’evolversi della situazione e decideremo come rimodulare il dispositivo”, dice ancora il titolare della Farnesina.

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