Economia

Donald Trump e l’Italia che ha comprato 90 F35

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-17

Lo spettacolare annuncio di The Donald durante l’incontro con Mattarella: «L’Italia ha appena comprato novanta F-35». Ma…

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Durante l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Donald Trump ha vantato le sue capacità di mercante: «L’Italia ha appena comprato novanta F-35».  In realtà il nostro Paese non ha comprato novanta F-35: quel numero è stato formulato una decina di anni fa sulla base dei requisiti delle forze armate. I contratti vengono stipulati in piccole tranche: attualmente ne sono stati firmati meno di venti, altri sono previsti nei prossimi mesi. Repubblica ricorda che quello degli aerei è un nervo scoperto della politica italiana che tocca soprattutto il MoVimento 5 Stelle:

Quanti saranno in totale? Nel 2014 il Parlamento ha votato una mozione di Gian Piero Scanu (Pd) che vincolava il governo Renzi a dimezzare i novanta previsti. All’epoca i militari provarono a studiare un piano alternativo, limitando la spesa a 75 aerei: 60 per l’Aeronautica e 15 a decollo corto per la Marina. Ma la revisione non è mai stata formalizzata. E nell’estate 2017 un altro colpo contro il supercaccia è stato sparato dalla Corte dei Conti, che ne ha contestato sia i costi sia i vantaggi per l’industria nazionale. D’altronde le commesse per le aziende italiane sono legate al numero di acquisti: meno ne compriamo, meno lavoro arriva.

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F35 in arrivo (Corriere della Sera, 6 ottobre 2019)

Quanto alle prestazioni, i generali sono entusiasti: è l’unico caccia di quinta generazione esistente al mondo. Lo giudicano un sistema senza rivali, in grado di rivoluzionare la dottrina della guerra nei cieli.

Come ha sottolineato il presidente Mattarella davanti a Trump, una squadriglia italiana adesso è schierata in Islanda a protezione dello spazio aereo della Nato. Ed in tutto il mondo i consensi operativi per il contestatissimo velivolo continuano a decollare: è diventato l’arma dei desideri, come dimostra la sfida tra Stati Uniti e Turchia proprio sulle forniture a Erdogan.

Il prezzo poi, sottolineano fonti della Difesa, non è straordinario, anzi: è inferiore a quello di mezzi meno moderni come l’Eurofighter. Un F-35 attualmente costa circa 85 milioni di dollari che salgono a 110 per la versione navale. Con la crescita degli ordini il prezzo calerà: scenderà a 80 milioni tra due anni. L’Eurofighter invece ha un prezzo di oltre 120 milioni.

Ma la frase di The Donald rischia di rinfocolare una rissa interna alla maggioranza: lo scorso maggio la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha confermato l’acquisto di 28 caccia.  Eppure la bomba era nell’aria da almeno un anno. Ovvero da quando il lavoro del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo e della ministra Elisabetta Trenta (quella che ama l’umanità a intermittenza) aveva portato a un sostanziale via libera. Ieri l’uscita del senatore Gianluca Ferrara, capogruppo M5S in Commissione Esteri, dava però sostanzialmente l’idea di una “caduta dalle nubi” per la maggioranza che regge il Conte Bis. Un classico per i grillini. Che però costringe Palazzo Chigi alla solita acrobazia verbale con Conte che in serata si dice “d’accordo” con il M5s sulla “rinegoziazione” degli impegni di acquisto con gli Stati Uniti. Ma da Palazzo Chigi non filtra per ora molto di più. L’adesione dell’Italia al programma per l’acquisto dei caccia, risalente al 1998, era però già stata rivista nel 2012 e l’impegno del governo con l’amministrazione Usa è passato da 131 velivoli a 90. Lo scorso maggio l’allora ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha parlato di 28 aerei già comprati e in consegna entro il 2022, che si sommano agli altri 13 acquistati in passato. Per il prossimo triennio sarebbe però ancora da definire il quantitativo dei nuovi acquisti, una decisione che spetterebbe al ministero della Difesa e sarebbe in via di definizione.

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