L’arresto di Traffik e Gallagher e il razzismo nella musica trap in Italia

di Dario Lapenta

Pubblicato il 2019-03-24

Com’è noto la musica trap è il genere più ascoltato da giovani e giovanissimi. Ma c’è un altro aspetto meno noto di questo nuovo genere musicale: il tentativo di sdoganamento di un gergo razzista ad opera di alcuni trapper. Il riferimento è ai due cantanti Gianmarco Fagà e Gabriele Magi, in arte Traffik e Gallagher

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Com’è noto la musica trap è il genere più ascoltato da giovani e giovanissimi. È stata spesso al centro di polemiche a causa dei testi di alcuni trapper che parlano in modo esplicito di droga. Una fra queste alimentata dal recente servizio di Striscia la notizia sui trapper che consumano una droga chiamata Purple Drank. Inoltre, il noto cantante Sfera Ebbasta sarebbe attualmente sotto indagine per istigazione all’utilizzo di sostanze stupefacenti a causa di alcuni testi delle sue canzoni. Ma c’è un altro aspetto meno noto di questo nuovo genere musicale: il tentativo di sdoganamento di un gergo razzista ad opera di alcuni trapper. Il riferimento è ai due cantanti Gianmarco Fagà e Gabriele Magi, in arte Traffik e Gallagher.

L’arresto di Traffik e Gallagher e il razzismo nella musica trap in Italia

Nei testi delle loro canzoni si ascoltano frasi come “negro ti spengo col ferro”, “negro ti ho spento con un click”, come nella traccia titolata “Diamanti razzisti”, nella quale la parola “negro” è ripetuta per ben venti volte. Non solo nelle canzoni, la parola sprezzante verso chi ha la pelle scura è parte del loro gergo quotidiano, come è evidente dai numerosi video pubblicati su Instagram dai due cantanti nei quali è largamente utilizzata. Questo non ha risparmiato accuse di razzismo ai due “artisti”, che si sono sempre difesi affermando in più occasioni di avere origini sudamericane (senza però fornire alcuna prova) e quindi di non poter essere razzisti. Hanno inoltre detto di utilizzare questa parola solo come intercalare per riferirsi ai propri compagni e non come offesa. Ma poi succede che il “negro” lo picchiano sul serio. Proprio ieri, a quanto si apprende dai principali quotidiani, Traffik e Gallagher sono stati arrestati, fra le altre cose, per aver massacrato di botte un cittadino 50enne del Bangladesh con l’obiettivo di rapinarlo. Durante il pestaggio, stando a quanto riportato da Il Messaggero, si sarebbero appellati a lui con insulti razzisti.

Traffik e Gallagher

L’episodio risale al 23 febbraio scorso ed è accaduto vicino alla stazione Termini di Roma. Sono accusati di avere aggredito tre ragazzi, anche con l’utilizzo di un tirapugni, nel tentativo di strappare loro lo smartphone. Non contenti se la sarebbero presa anche col bangladese, che per fuggire è finito investito da un’automobile riscontrando la frattura di una gamba. Questo è quanto è stato ricostruito dalle indagini dei Carabinieri della Stazione Roma Macao, per capire come sono andate realmente le cose bisognerà ovviamente attendere la fine del processo. Se Gallagher e Traffik con l’estrema destra non c’entrano nulla, non potrebbe dirsi lo stesso di alcuni elementi del loro entourage. Personaggi come Yari dall’Ara e Massimiliano Minnocci, detto il “Brasiliano” accompagnano i due cantanti in giro per l’Italia durante i live. Il primo, ha militato nell’estrema destra prima con CasaPound, poi con Forza Nuova. Con diversi precedenti penali alle spalle, l’anno scorso nel quartiere romano Tiburtino III capeggiò una serie di violente proteste contro i migranti del centro di accoglienza del posto. A gennaio dello scorso anno è stato arrestato per una rapina in una gelateria. Il “Brasiliano”, esperto di bodybuilding, è salito agli onori delle cronache per un video diffuso in rete nel quale minacciava alcuni agenti delle forze dell’ordine al margine di una manifestazione di Casa Pound a Pietralata. Sul corpo ha tatuate diverse svastiche e il volto di Hitler e Mussolini. “Da giovane andavo a picchiare i barboni e i negri”, ha dichiarato in una recente intervista rilasciata alle Iene.

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