Quando Toninelli prometteva che il nuovo ponte di Genova sarebbe stato ultimato entro la fine del 2019

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-06-25

Il concentratissimo Toninelli oggi è tornato a Genova dove ha raccontato di essere molto vicino alla sofferenza dei genovesi. A margine il ministro si è detto fiducioso che i lavori di ricostruzione saranno completati entro marzo 2020. Ma c’è stato un tempo in cui Toninelli era sicuro che il ponte sarebbe stato ultimato a fine 2019 e che Genova sarebbe rinata “prima o poi”

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Oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli era a Genova per presenziare alla prima colata di cemento del nuovo viadotto sul Polcevera che andrà a sostituire il Ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018. Nell’occasione il ministro ha fatto sapere che si tratta di una giornata importante «perché il lavoro che abbiamo fatto nei mesi scorsi finalmente inizia a essere tangibile». Toninelli ha anche fatto alcune previsioni sulla realizzazione dell’opera «penso che per la fine dell’anno il nuovo ponte sarà in piedi e, nella primavera del 2020, lo si possa inaugurare».

Quando Toninelli pensava ad un ponte con centro commerciale

Manca ancora poco meno di un anno (secondo le stime del ministro) all’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera. Il 14 agosto prossimo ci sarà il primo anniversario della tragedia del Ponte Morandi. Secondo Toninelli «la prima colata di calcestruzzo significa che stiamo finalmente ricostruendo: il simbolo del fallimento della gestione della cosa pubblica data ai privati sarà un brutto ricordo». Per la verità i ricordi sono ancora tutti lì, davanti agli occhi di tutti. Il ponte deve essere ancora demolito completamente, le due torri strallate saranno abbattute con l’esplosivo venerdì a quasi undici mesi dal disastro.

danilo toninelli ponte morandi centro commerciale - 1

Per me Toninelli si tratta di un passaggio fondamentale «anche dal punto di vista umano, immedesimandomi nella sofferenza dei genovesi». Chissà se si immedesimava nella sofferenza dei cittadini di Genova quando se ne usciva con la strabiliante proposta del ponte tutto da vivere con ristoranti e centri commerciali. All’epoca non sembrava proprio che Toninelli sapesse di cosa stava parlando visto che immaginava che un viadotto autostradale potesse essere un ponte “tutto da vivere”. Diceva il ministro a poco più di un mese dal crollo: «L’obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi ma di renderlo un luogo vivibile. Un luogo di incontri, in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere possono giocare, possono mangiare». Fortunatamente quel progetto immaginario di “ponte multilivello” si è rapidamente eclissato dietro l’orizzonte degli eventi.

Tutte le volte che Toninelli e il Governo hanno promesso che il Ponte sarebbe stato ricostruito “subito”

Ma non ci sono solo queste idee bizzarre. C’è Toninelli che se ne esce con un «penso che in pochi mesi, al massimo anni, tornerà ad essere più forte di prima» su Genova. E soprattutto ci sono le decine di promesse fatte sui tempi della ricostruzione. Era il 4 settembre 2018, a meno di un mese dal crollo dei Ponte Morandi quando il governo Conte firmava un impegno solenne, una risoluzione con cui si prometteva che i tempi di ricostruzione non sarebbero stati superiori ad un anno. Ovviamente né Conte, né Toninelli avevano pensato che prima di procedere alla demolizione era necessario attendere i tempi tecnici delle indagini e il dissequestro delle macerie e della struttura rimasta in piedi. Dettagli.

toninelli ponte morandi ricostruzione - 1
La riunione del Governo a Genova dopo il crollo del Morandi

Come è un dettaglio il fatto che il famoso Decreto Genova sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 28 settembre, a più di un mese dalla tragedia nella quale hanno perso la vita 43 persone. E nel Decreto così tanto faticosamente elaborato, mancavano i soldi per il Ponte. Per nominare il Commissario per la ricostruzione invece il Governo ci ha impiegato ben 51 giorni. Per l’avvio dei lavoro di demolizioni invece si dovette aspettare 129 giorni  (21 dicembre 2018) mentre la ricostruzione iniziò solo il 15 aprile 2019 (dopo 244 giorni). A dicembre del 2018 Toninelli dichiarava a Radio Anch’io che il nuovo ponte (su progetto di Renzo Piano) «sarà in piedi a fine 2019 e all’inizio del 2020 al massimo verrà inaugurato, magari addirittura a fine dicembre». Oggi quella data è già slittata di tre mesi, si parla della primavera quindi come minimo a marzo dell’anno prossimo.

E non era nemmeno la prima volta che Toninelli cambiava previsione, appena quindici giorni prima, il 7 dicembre, il ministro a Rai 3 annunciava che il ponte sarebbe stato pronto «entro la fine dell’anno prossimo» ovvero a dicembre 2019. Ora naturalmente non si chiede a Toninelli di avere la sfera di cristallo o di prevedere il futuro. Gli si chiede semplicemente di non illudere i genovesi. Solo questo sarebbe sufficiente per immedesimarsi nella loro sofferenza. Certo, se il ponte venisse costruito rispettando i tempi (ma quali?) sarebbe ancora meglio.

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