TIM, il piano (nascosto) per lo scorporo della rete

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-23

CdP fa passi da gigante con Open Fiber mentre in Telecom il nuovo a.d. lavora allo stesso progetto. Ma sono tutte coincidenze…

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Sia chiaro, il governo non sta lavorando a nessun piano sullo scorporo della rete e l’esecutivo non c’entra nulla con la defenestrazione di Amos Genish, che non voleva cedere la maggioranza dell’infrastruttura, e l’ascesa al vertice di TIM di Luigi Gubitosi che invece vuole farlo. Lo ha detto ieri Di Maio e non c’è motivo (ah ah ah) per non credergli. Eppure, fa notare Sara Bennewitz oggi su Repubblica, le coincidenze in questa vicenda sono talmente tante che i pollici di Agatha Christie cominciano a prudere:

È bastato parlare di un emendamento per introdurre la Rab per le reti tlc, per dare una spallata all’ad di Tim, Amos Genish che tra le sue tante colpe aveva pure quella di non voler vendere la maggioranza della rete Telecom.

Per una curiosa coincidenza, pare poi che il piano del nuovo ad della Cdp Fabrizio Palermo sul futuro delle partecipazioni della Cassa (tra cui c’è il 4,9% di Tim e il 50% di Open Fiber) sia in agenda il 5 dicembre, vigilia del cda Telecom (in origine fissato per approvare il budget 2019) che ora servirà a Gubitosi per illustrare le linee guida del suo piano, basato proprio sullo scorporo della rete.

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I protagonisti e le aziende coinvolte nella rete unica per il web (La Repubblica, 12 novembre 2018)

E mentre l’emendamento del M5Sche di fatto renderà possibile la fusione sulla rete tra Tim e Open Fiber – forse si è autogenerato per caso, la rete unica web fa passi da gigante verso il suo concepimento definitivo. All’insaputa di tutti, probabilmente spunterà una sera in salotto a leggere il Sole 24 Ore.

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