Economia
«Statali, sbloccato l’anticipo della liquidazione»
neXtQuotidiano 28/06/2019
Sarà questo il millesimo annuncio da dicembre sull’accordo per il Tfs. Sarà quello buono?
Il TFS, cioè la liquidazione degli statali che andranno o sono andati in pensione con Quota 100, è finalmente oggetto di un accordo. Neldecretone che ha introdotto il reddito di cittadinanza e quota 100 c’è una norma che consente al dipendente pubblico di richiedere un prestito bancario fino a 45 mila euro per incassare subito una parte della liquidazione, senza dover aspettare fino a due anni come accade oggi. In assenza però dell’accordo tra i ministeri coinvolti e Abi,l’associazione delle banche, non è possibile procedere. Spiega oggi Francesco Bisozzi sul Messaggero che nei casi peggiori gli statali attendono fino a tre anni per ottenere la buonuscita: ai dipendenti pubblici il trattamento di fine rapporto infatti viene pagato in un’unica soluzione solo quando l’importo non supera i 50 mila euro, altrimenti il saldo avviene in due o tre tranche annuali.
Inizialmente, l’anticipo doveva essere pari o inferiore a 30 mila euro, ma in fase di conversione della legge 26 l’asticella è stata portata a 45mila euro. L’intesa sui prestiti bancari per i dipendenti pubblici si sarebbe dovuta concretizzare però già alla fine del mese scorso, ovvero entro al massimo 60 giorni dall’entrata in vigore della legge 26 che ha istituito quota 100 e reddito di cittadinanza.
L’esecutivo deve anche mettere nero su bianco le modalità attraverso cui verranno attuati i prestiti. Inevitabilmente, il ritardo accumulato fin qui ha suscitato non poca preoccupazione nei diretti interessati. Ora però che i provvedimenti sono stati predisposti gli statali possono tirare un sospiro dis ollievo. La prossima settimana saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici, ha rivelato la ministra Giulia Bongiorno. Che poi ha sottolineato: «Stupiscono le polemiche di questi giorni sull’impegno del governo a favore dei dipendenti pubblici. In particolare, ci tengo a ricordare che con il decreto legge quota 100 abbiamo posto fine a quella che le organizzazioni sindacali definiscono una discriminazione nei confronti degli statali derivante dalla corresponsione differita del Tfr, misura restrittiva che non è certamente ascrivibile a questo esecutivo».
Sarà questo il millesimo annuncio da dicembre sull’accordo per il Tfr. Sarà quello buono?
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