Le intercettazioni dei testimoni che coprono i fratelli Bianchi: “Sanno che ci siamo messi d’accordo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-13

Due testimoni del processo sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, che difendono i fratelli Bianchi, sono stati intercettati mentre rivelavano: “I carabinieri sanno che ci siamo messi d’accordo”

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“I carabinieri sanno tutto, sanno cosa abbiamo fatto e che ci siamo messi d’accordo”. Questa la frase intercettata dai militari due settimane dopo la scomparsa del giovane Willy Monteiro Duarte, pestato a sangue la notte del 6 settembre 2020 a Colleferro. A pronunciarla Omar Shabani e Michele Cerquozzi, due testimoni chiave del caso, entrambi facenti parte della comitiva riconducibile ai fratelli di Artena. Marco e Gabriele Bianchi li avrebbero mandati a testimoniare, riportando la loro versione di quanto avvenuto quella notte in cui il ventunenne di Paliano fu ucciso in una rissa.

Le intercettazioni dei testimoni che coprono i fratelli Bianchi: “Sanno che ci siamo messi d’accordo”

La frase era stata inizialmente riportata dal Corriere della Sera, ed ora è stata suffragata da una nuova consulenza depositata agli atti del processo: l’attendibilità dei due testimoni in difesa dei fratelli Bianchi adesso vacilla. E la loro versione non coincide con quella degli altri presenti sul luogo della tragedia. È sulla base delle loro deposizioni che era sorta la pista che vedeva come colpevoli dell’omicidio gli altri due imputati, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, con Marco e Gabriele Bianchi che avrebbero avuto un ruolo marginale. Ricostruzione che appunto si scontra con quella di altri testimoni che invece hanno visto proprio Gabriele Bianchi sferrare a Willy il calcio al torace che lo ha fatto cadere a terra, mentre sarebbe stato Marco a colpirlo mentre il giovane era a terra.

Di fronte alla Corte d’Assise di Frosinone lo scorso 19 novembre Marco Bianchi dichiarò: “È morto un ragazzo, ma se lo avessi colpito in modo grave non me ne sarei mai andato, lasciandolo lì. Mi rivolgo ai familiari di Willy, se avessi sbagliato lo ammetterei. Non sono un mostro”. Gabriele, invece, ricostruì la vicenda secondo la sua versione: “Non ho colpito Willy, ma ho spinto e dato un calcio al petto a Samuele Cenciarelli (l’amico di WIlly, ndr). Poi Belleggia gli ha dato un calcio al collo mentre era a terra, senza pietà. Da infame”. Francesco Belleggia è l’unico agli arresti domiciliari: i fratelli Bianchi, e Mario Pincarelli, sono tutti detenuti in carcere.

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